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Ancelotti e Klopp, le diverse declinazioni della vittoria

Per Napoli e Liverpool la seconda gara di quello che è già stato ribattezzato il girone di ferro della Champions League è iniziata ufficialmente sabato sera dopo le rispettive sfide con Juventus e Chelsea. Da quel momento le energie sono tutte per l’incontro di domani sera alle 21:00 allo Stadio San Paolo. Il diktat per entrambi è: “vietato sbagliare”. Il Paris Saint German affronterà in casa la Stella Rossa di Belgrado e difficilmente non riuscirà a portare a casa i tre punti. In campo domani il gioco delle coppie è appassionante come raramente accade. Koulibaly contro Salah, Insigne contro Van Dijk, Wijnaldum contro Allan, ma soprattutto Carlo Ancelotti contro Jurgen Klopp. Il vero grande scontro della partita con ogni probabilità si combatterà a distanza, ognuno all’interno delle rispettive aree tecniche. Sono loro i veri condottieri delle rispettive armate e lo dimostrano in ogni occasione utile (CLICCA QUI). Il Leader Calmo contro il Mago, l’esperienza derivante da gloriose vittorie contro la fame e la voglia di vincere di chi spesso è arrivato secondo.

Questo post in breve

CARLO ANCELOTTI

Solo leggendo il palmarès del tecnico azzurro vengono i brividi e non si riesce a non domandarsi come abbia fatto a lasciare il segno, a vincere e a convincere in così tante società. Carlo Ancelotti la vittoria ce l’ha nel DNA, ha vinto tutto ed è riuscito a vincerlo anche per più volte sia da giocatore che da allenatore. Una vita fatta di vittorie, di sfide continue con se stesso che però hanno trasformato il piacere e la gioia di una grande vittoria in una cosa quasi normale per uno come lui. Proprio per questo Carletto ha deciso di accettare una nuova sfida. Dopo un “anno sabatico” concessogli forzatamente dal Bayern Monaco è tornato in Italia per riportare il grido della vittoria nelle case dei napoletani che da quasi trent’anni ormai hanno quell’urlo strozzato in gola. Dal punto di vista tecnico, per un signore che ha avuto il piacere di allenare negli ultimi anni squadre come Real Madrid, PSG e Chelsea il passo indietro è indubbio. Il suo obbiettivo però è dimostrare a se stesso e agli altri che per uno come lui è possibile invertire la tendenza. Per uno come Carlo Ancelotti è possibile vincere anche quando si affrontano avversari più forti e blasonati. L’esperienza, la sicurezza nei propri mezzi e nelle possibilità della squadra si manifestano con la calma di chi ne ha viste tante e sa come affrontare tutte le situazioni. L’unica cosa che fino ad oggi non è riuscito a gestire è il sopracciglio, suo marchio di fabbrica.

JURGEN KLOPP

Quando andò via dal Borussia Dortmund, il muro giallo del Westfalenstadion lo salutò in lacrime cantando a squarciagola l’inno che accompagna tutte le partite dei giallo neri, “You’ll Never Walk Alone”. Un messaggio, un segno del destino o semplicemente una coincidenza, chi può dirlo? Fatto sta che il Mago che aveva portato quell’immenso pubblico a vincere per due volte consecutive la Bundesliga contro i nemici di sempre del Bayern e che sfiorò anche la vittoria nella coppa dalle grandi orecchie sempre contro i bavaresi lasciò la Ruhr e dopo pochi mesi venne riaccolto dalla stessa canzone. Un altro dei grandi palcoscenici d’Europa lo attendeva, la Koop era pronta ad accogliere il suo nuovo condottiero. La fame di vittorie di Jugen è seconda solo alla fame di Liverpool di ritornare a vincere. Da Benitez in poi la seconda squadra d’Inghliterra non e riuscita più a tornare ai fasti di un tempo. Ha sfiorato la vittoria del campionato un paio di volte e proprio con Klopp lo scorso anno ha accarezzato quella Champions che manca da ormai tredici anni. Quest’anno il Mago ha il compito di far tornare la coppa dai Reds, e sembra che i presupposti ci siano tutti. Città e tecnico sembrano aver trasmesso tutta la loro grinta alla squadra che in campo corre, dribbla e difende a velocità inaudite per 90 minuti ed oltre.

Domani quindi, si affrontano due uomini in missione per conto di città che hanno voglia di tornare ad essere protagoniste in modi e per ragioni diverse. Lo stesso vale per i due che siederanno in panchina che con modi, atteggiamenti e ragioni diverse non hanno altro obbiettivo che vincere.

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ILARIO COVINO

Articolo modificato 6 Nov 2020 - 12:13

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Scritto da
Ilario Covino