Nella mente di tutti i napoletani torna ancora forte il ricordo di Insigne che insacca al 90′ contro il Liverpool e corre ad abbracciare la curva, la sua gente. Un abbraccio da napoletano a napoletani, per chi ha sognato fin da bambino di indossare la maglia della propria città. Ed oggi Lorenzo è qui, a segnare per le persone dal sangue partenopeo, proprio come lui.
Una trasformazione incredibile quella che ha subito Lorenzo il Magnifico. Ancelotti lo ha cambiato tanto, rendendolo un giocatore più concreto, uno di quelli dal quale ci si aspetta sempre il gol o la giocata decisiva. Con Sarri era diventato praticamente un tuttocampista sull’out mancino, con quella giocata sempre uguale, ma sempre irresistibile. “Vorrei qualcuno che mi cercasse come fa Insigne con Callejon”, era diventata oramai la frase del momento, della stagione. Adesso però sono gli altri a cercare il 24 di Frattamaggiore, perché in un modo o nell’altro la riesce sempre a mettere dentro.
Di anno in anno Insigne riesce ad arrivare allo step successivo; ma questa stagione sembra essere al definitivo salto di qualità, che lo porta ad essere un top player! Lo dicono i numeri, nulla al caso, parlano le statistiche: lo scorso anno, di questi tempi, Insigne aveva già disputato 11 gare, siglando 6 reti in 957 minuti. Praticamente una media di un gol ogni 159 minuti. Un inizio, come ricordiamo, davvero esplosivo. Peccato che sotto il punto di vista della realizzazione sia calato con il passare delle gare: da lì a fine stagione sono arrivate solo altre 8 reti. Gli è mancata la continuità, cosa che speriamo non manchi sotto la guida Ancelotti, dove è riuscito a fare ancora meglio in avvio: 7 gol in 10 gare, per un totale di 760 minuti disputati finora. Si parla di una rete ogni 108 minuti. La media si è abbassata di molto, lui si è avvicinato nettamente alla porta e sta rifiatando sempre più.
A conti fatti non si può nascondere che stiamo assistendo al miglior avvio da parte di Lorenzo Insigne, con la consapevolezza che è oramai il centro di questo progetto, il centro della squadra. Un napoletano che abbraccia il San Paolo, un napoletano che abbraccia i suoi colori, per andare a cantare sotto la curva, ancora una volta, “ABBIAMO UN SOGNO NEL CUORE…“.
Di Giovanni Annunziata
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Articolo modificato 7 Ott 2018 - 21:35