Rosa corta, riserve non all’altezza, titolari inamovibili con formazione ed assetto tattico sempre uguale a se stesso. Questi, insieme al meraviglioso gioco espresso dalla squadra in campo, sono stati gli argomenti che hanno accompagnato il Napoli del triennio passato. In pochi mesi Carlo Ancelotti ha ribaltato la forma mentis del gruppo azzurro senza però distruggere quanto di buono era stato fatto. Dopo otto giornate di campionato e due di Champions League, ogni singolo giocatore della rosa a disposizione di Carletto ha avuto una chance dal primo minuto. In queste prime dieci partite il tecnico di Reggiolo ha schierato in campo dieci formazioni diverse e ventuno giocatori.
Ad ogni vigilia nessuno può dire con certezza quali saranno gli undici titolari. Nella partita di ieri contro il Sassuolo è entrato a far parte delle rotazioni anche Lorenzo Insigne, ad oggi bomber della squadra con sette reti realizzate. Anche per il talento di Frattamaggiore è arrivato il momento della panchina. C’è però un giocatore che ancora non ha avuto un turno di riposo. L’unico che al momento ha dimostrato di essere l’unico vero insostituibile di questo nuovo Napoli. L’unico che non solo è sempre stato schierato titolare ma che non è nemmeno mai stato sostituito. Uno di quelli che si diceva avrebbe sofferto di più del cambio di allenatore e che invece è diventato il vero punto fermo della squadra, Kalidou Koulibaly.
Carlo Ancelotti nella sua lunghissima carriera in Italia prima e in giro per l’Europa poi, ha avuto l’onore e l’onere di allenare alcuni dei più grandi difensori, non solo al mondo, ma della storia del calcio. Nominarli tutti è praticamente impossibile, basti pensare che tra questi ci sono: la coppia Nesta-Maldini, Sergio Ramos, Terry, Thiago Silva, Ferrara, Costacurta e la lista potrebbe continuare ancora un bel po’. Possiamo quindi dire senza paura di essere smentiti che il Leader Calmo di difensori se ne intende. In ogni grande club dov’è riuscito a vincere trofei importanti il grande punto di forza delle sue squadre era sempre quello di avere una difesa solida. D’altronde la storia del nostro calcio lo insegna, vince chi subisce meno gol. Se per vincere però bisogna subire pochi gol, per subire pochi gol bisogna avere a disposizioni difensori di livello internazionale e Carletto questo lo sa bene.
Uno dei diktat imposti dal tecnico azzurro alla società quest’estate è stato la riconferma di alcuni elementi della rosa che venivano considerati imprescindibili. Due nomi i nomi su tutti, Insigne e Koulibaly. Nel franco-senegalese Re Carlo vedeva una delle pedine fondamentali per provare a mettere in scacco la vecchia signora. Insieme a Raul Albilol, il numero 26 anche quest’anno sta dimostrando di essere imprescindibile per questo Napoli. Anche se la stagione è incominciata con qualche distrazione di troppo nelle prime partite. Con il passare delle settimane stiamo tornando a vedere il Koulibaly che tutti noi conosciamo. Un giocatore che insieme allo strapotere fisico capace di annullare uno come Salah riesce ad avere anche capacità nell’anticipo e buone doti tecniche. Merce più che rara nel calcio moderno. Certo prima o poi anche a lui toccherà assaporare un po’ di panchina. Forse però sarà per scontare qualche giornata di squalifica o per infortunio e non certo per scelta tecnica.
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ILARIO COVINO
Articolo modificato 6 Nov 2020 - 12:00