Doveva essere la serata di Ounas, lanciato all’esordio da titolare da Ancelotti contro il Sassuolo, e così è stato. Il franco-algerino ha inizialmente fatto riposare Insigne, prendendo le redini dell’attacco, creando un’insolita coppia offensiva con Mertens.
Tre minuti e il classe ’96 ripaga la fiducia del tecnico di Reggiolo, sombrero a Magnani (dopo retropassaggio suicida di Locatelli, ndr) e botta di sinistro che non lascia scampo a Consigli. Un tiro che vale il vantaggio per il Napoli, firmato finalmente Adam Ounas. Partita dell’algerino che però non termina qui, sempre tra le linee dei neroverdi pronto alla giocata decisiva o alla verticalizzazione per i compagni. Vicinissimo al raddoppio nella ripresa imbeccato perfettamente da Malcuit. Al 52′ esce per lasciar spazio ad Insigne (che chiuderà poi il match), ma partita più che sufficiente per il nativo di Chambray-lès-Tours.
Primo goal in Serie A e ringraziamento ad Ancelotti. L’azzurro aveva in estate anche pensato di lasciare Napoli, non avendo trovato il giusto ambiente e spazio. Fu lo stesso Ancelotti a chiedergli di restare avendo visto in lui talento ed enormi doti tecniche.
Mancino sopraffino che ha conquistato molti estimatori, (Ancelotti è tra questi) dribbling e corsa i suoi punti di forza, utilissimo nel saltare l’uomo e creare superiorità, molto comodo anche in contropiede in virtù della sua velocità. Calibra facilmente tiri al volo e sinistri a giro velenosi, riuscendo a coordinarsi anche con poco spazio a disposizione. L’impressione è che sia migliorato nella gestione della palla.
Questo il curriculum di Ounas, che sotto la gestione del tecnico di Reggiolo può solo migliorare. Il mister stravede per l’algerino e la fiducia che nutre per lui è evidente. Il 22 enne sembra pronto al salto di qualità e la partita contro i neroverdi sembra essere solo il preludio di una netta evoluzione. Ounas vuole divenire la chiave di volta degli azzurri, Ancelotti vuole porlo al centro del progetto. Sembra un binomio perfetto, entrambi mirano a vincere e a farlo da protagonisti.
Col Sassuolo il tecnico ha rischiato, il franco-algerino approfittato e poi ringraziato. Gli azzurri hanno un arma in più: è forse veramente scattata l’ora di Ounas?