Non è l’inizio di stagione migliore in assoluto per lui, però Dries Mertens se l’aspettava, dopo essere tornato da una lunga stagione sia con lo stesso Napoli che con la nazionale. Proprio il belga ha parlato, rilasciando un’intervista alla Gazzetta dello Sport:
Mertens, finora in A 2 gol in 8 gare: a cosa punta?
«Doveroso essere ambiziosi. Nelle scorse stagioni ho segnato parecchio, soprattutto due anni fa. Quest’anno sogno di farne almeno uno in più».
Gol al Milan, poi alla Juve: pensa ancora alla sfida di Torino?
«È stata una partita molto sfortunata, ma il Napoli ha dimostrato di esserci. Ce la siamo giocata ed è giusto puntare al massimo. Loro hanno fatto grandi acquisti e forse sono più forti di prima, ma onestamente non mi hanno ancora convinto del tutto. A Torino abbiamo provato a vincere senza paura».
Titolo obiettivo reale?
«Il Napoli c’è. Anche la Juve incontrerà delle difficoltà e noi dovremo approfittarne».
Le altre sono indietro?
«Forti anche loro, penso soprattutto all’Inter».
In Europa, invece, che girone.
«Gruppo duro, ma vogliamo passare il turno. Siamo in corsa dopo la vittoria sul Liverpool».
Passata la «paura» della panchina?
«Dopo il Mondiale ero stanco, arrivare in ritardo non è stato facile. Ho parlato con Ancelotti spiegandogli che all’inizio avrei preferito essere gestito. Quindi, mi raccomando: scelta mia, non tecnica! (Ride, ndr)».
Come va col nuovo tecnico?
«C’è un bel rapporto e il lavoro prosegue. Le vittorie con Liverpool e Sassuolo ci hanno dato fiducia, perché ottenute cambiando tanto. Tutti coinvolti, ognuno di noi ha risposto».
Sente ancora la mancanza di Sarri?
«Se rispondessi di sì ci sarebbero i “titoloni”, ma che problema c’è se dico che mi sono trovato bene con lui? Mi divertivo e il suo gioco era scritto sul mio corpo. E questo discorso non c’entra assolutamente nulla con Carlo col quale, come detto, ho un ottimo rapporto».
In estate c’è stata la possibilità di andare via?
«Qualcosa c’era, ma nulla è stato preso in considerazione. Sono felice a Napoli, lo dico da sempre. Voglio far bene qui, ho un contratto fino al 2020».
Che magari sarà rinnovato.
«Per ora non ne abbiamo parlato, ma ho 31 anni. Forse qualcuno lo dimentica perché sembro più giovane, ma ormai sono un vecchietto…»