Ieri sera, al Parco dei Principi, gli azzurri hanno trovato un pareggio che alla vigilia sembrava insperato, ma che alla fine della gara va pur stretto ai partenopei, veri e propri possessori del campo. Vincere con il Liverpool e pareggiare a Parigi con il Psg, significa aver raggiunto una dimensione internazionale di prima fascia, Ancelotti invece si conferma ancora una volta professore, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere uno dei migliori al mondo.
È l’atteggiamento tattico da lui proposto a mettere in difficoltà i francesi, con il centrocampo protagonista assoluto. Se per Allan, ormai si faticano a trovare nuove parole, e si sprecano i complimenti per Fabian Ruiz che ha giocato da veterano nonostante fosse solo la terza partita in Champions, qualche parola è giusto spenderla anche su Marek Hamsik, il capitano azzurro.
Lo slovacco è stato onnipresente, ovunque servisse supporto lui c’era. Ancelotti gli affida le chiavi del centrocampo, dinanzi alla difesa a dettare i tempi di pressione e di gioco, pronto ad accendere la luce con verticalizzazioni importanti, sicuro nel gestire la palla per concedere rifiato ai compagni. 85 palloni giocati, 92% di passaggi riusciti al quale vanno aggiunti gli 11 palloni recuperati, giusto per fare un’idea di quella che è stata la sua partita.
Inoltre quello di ieri non è stato un match qualunque per il capitano, 510 match sempre con la stessa casacca, numero che gli permette di avvicinare la Storia e che lo spinge ancora più verso l’ Olimpo. Partita che faceva da preludio all’aggancio, non poteva essere una serata normale, ma doveva essere quella di un Principe, ed è proprio quello che è stato lo slovacco, Principe al Parco dei Principi.
Marek Hamsik oggi, e per tanto altro tempo, sarà faro e porto sicuro di questo Napoli. Le sirene cinesi che in estate hanno spaventato i tifosi azzurri sono ormai essere un lontano e brutto ricordo.