Al Parco dei Principi, il match tra Paris Saint Germain e Napoli si conclude in parità: 2-2 recita il tabellino finale con i parigini che trovano il pareggio solo al 93′ con una perla di Di Maria.
Alzi la mano chi prima della partita avrebbe immaginato un epilogo simile. Un risultato insperato vista la differenza finanziaria e di nomi tra le due squadre, eppure il punto conquistato dal Napoli ha un sapore amaro. Gli azzurri hanno dimostrato di essere alla pari, giocando una gara di altissima intensità e quantità. Quattordici le occasioni create dai partenopei contro le 15 dei francesi. Nessun nome del tridente da sogno del Psg (Neymar-Cavani-Mbappe), compare nel tabellino della partita. Tutti arginati in maniera perfetta, tutti costretti a giocare lontani dalla loro zona di competenza.
Maturità e consapevolezza dei propri mezzi, è questo quello che si legge tra le righe di questa partita. Ancelotti ha saputo trasmettere in maniera fulminea la sua esperienza alla squadra. Calma e sicurezza sono le caratteristiche chiave degli azzurri, capaci di adattarsi a tutte le situazioni che gli si parano dinanzi. Dal 3-5-2 al 4-1-4-1, per poi ritornare al solito 4-3-3, questo Napoli si compone e scompone a proprio piacimento, sempre pronto ad un piano B e mentalmente forte nel rispondere colpo su colpo agli avversari.
I parigini vincono solo sul possesso palla 60% contro il 40% dei partenopei, ma è un giro palla sterile, che raramente chiama in causa Ospina, costretto a sole tre parate in tutto l’arco della gara. E’ questo il dato che più fa dispiacere i tifosi azzurri. La squadra di Ancelotti è ormai sicura di sé, sicura di quanto sia allo stesso tempo bella ma cinica, sicura del fatto che possa affrontare sullo stesso livello qualsiasi squadra e in qualsiasi campo, e se non fosse stato per le divinità del calcio staremmo parlando di una vittoria, purtroppo però solo sfiorata.
Finalmente al Napoli non verranno fatti complimenti sul modo di giocare messo in atto in campionato, ma sembra partito il processo di internalizzazione e i risultati dopo Liverpool e Psg sembrano arrivare. Il girone è tutt’altro che compromesso, e gli azzurri, se non avessero buttato i due punti con la Stella Rossa, oggi avrebbero potuto dormire sonni tranquilli e beati. Invece non è così.
Il 6 Novembre, al San Paolo, al Napoli viene chiesta ancora una volta la partita perfetta. Però non si parlerà più di partita sulla carta a senso unico, non starà più in piedi il paragone Davide contro Golia, si affronteranno due titani, due squadre sullo stesso livello pronte a darsi battaglia, perchè gli azzurri dopo questa gara sanno chi sono. Psg avvisato, al San Paolo sarà guerra.
FRANCESCO PAPPALARDO