Agosto 2007, Stadio San Paolo, in campo si affrontano Napoli e Pisa al secondo turno di Coppa Italia. La gara passerà alla storia grazie alla tripletta del Pocho Lavezzi. Quel giorno però è anche iniziata un’inconsapevole rincorsa al record di presenze della Società Sportiva Calcio Napoli. Al 79′ minuto infatti l’allora capitano, Francesco Montervino, lascia il campo ad un mingherlino di appena vent’anni, slovacco, arrivato poche settimane prima da Brescia tra la diffidenza generale. Il giovane con la 17 sulle spalle, numero che i napoletani da quel giorno impareranno a rivalutare, colleziona la prima di 511 presenze in maglia azzurra, una maglia che per Marek Hamsik da Banska Bystrica diventerà una seconda pelle.
Undici anni, tanto c’è voluto a Marek Hamsik per agganciare “palo e fierr”, Beppe Bruscolotti, il capitano che passò la fascia a Diego Armando Maradona in segno di rispetto per il più grande di sempre. In pochi nei suoi primi giorni in azzurro avrebbero pensato che quel timido ragazzino tutt’ossa avrebbe raggiunto la leggenda del primo scudetto azzurro sul gradino più alto del podio delle presenze.
Undici anni di cambiamenti, crescita, tanti goal e poche vittorie. In questi anni Hamsik è diventato la memoria storica del Napoli targato Aurelio De Laurentiis giocando da protagonista tutte le stagioni in A del Napoli formato cinema dell’imprenditore romano. Tanti gli allenatori incontrati sulla sua strada, tutti lo hanno messo al centro del progetto e tutti gli hanno dato compiti diversi dal precedente, anche se con qualcuno non è mai sbocciato l’amore. Alla base però con tutti c’è sempre stato grande rispetto. Anche nel suo periodo più complicato del biennio Benitez, da parte del capitano slovacco non c’è mai stata una parola fuori posto.
Negli anni, tantissimi hanno condiviso con lui lo spogliatoio azzurro. Molti sono andati via dopo poche stagioni ma hanno comunque lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi azzurri. Indimenticabile il periodo dei tre tenori insieme a Lavezzi e Cavani con in panchina Walter Mazzarri. Fino all’arrivo di Gonzalo Higuain e del suo tradimento a favore dei colori bianconeri.
Giocando e correndo con la maglia azzurra in Italia ed in Europa oltre alle presenze Hamsik ha inoltre collezionato anche qualche rete con la maglia azzurra. Centoventi ad oggi le reti siglate dal capitano azzurro, record assolto eguagliato e superato lo scorso anno. Il precedente detentore era un certo Diego Armando Maradona fermo a quota centoquindici. Da Napoli-Pisa fino fino alla sfida di ieri sera con la Roma la rincorsa di Hamsik è durata undici anni nei quali ha collezionato 511 presenze e 120 goal. Undici anni fatti d’amore sincero, di rifiuti a chi offriva più soldi e vittorie in favore di un sogno, vincere con la maglia azzurra. Un sogno che il capitano dei capitani non è riuscito ancora a realizzare e che ogni anno vede sempre più vicino. Forse proprio per questo anche quest’estate ha rifiutato l’ennesima tentazione di lasciare il golfo più bello del mondo rimandando al mittente le offerte cinesi.
Marek Hamsik alla fine ce l’ha fatta ha raggiunto quota 511 presenze. Lo slovacco ieri sera è diventato il capitano dei capitani dal calcio Napoli e lo ha fatto a modo suo, con discrezione, con naturalezza senza troppi festeggiamenti ma sempre e comunque a cresta alta come questi anni passati in azzurro.
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ILARIO COVINO
Articolo modificato 6 Nov 2020 - 12:22