La Roma si riconferma bestia nera. Come è che ha scherzosamente detto Raul Albiol ai nostri microfoni in mixed zone: “La Roma rompe il ….” (GUARDA QUI IL VIDEO DI SPAZIONAPOLI).
Come dargli torto? Negli ultimi quattro anni gli azzurri al San Paolo contro i giallorossi, gli azzurri hanno avuto un rendimento estremamente negativo. L’ultimo successo risale al primo novembre del 2014, quando un certo Gonzalo Higuain al terzo minuto di gioco infilò in rete il pallone dell’1-0 per poi servire a Callejon nella ripresa l’assist del 2-0, siglando così l’ultima vittoria in quello che un tempo era denominato il derby del sole.
Per il Napoli ormai di sole in questa partita c’è ben poco. Solo ombre. Infatti dando una rapida scorsa alle statistiche proprio degli ultimi quattro anni, in cui queste due squadre si sono affrontate al San Paolo, si riscontra una casistica del tutto anormale.ù
NAPOLI-ROMA, NUMERI DA BRIVIDI AL SAN PAOLO
Infatti sono ben 77 i tiri del Napoli contro i 37 giallorossi, di cui 28 solo in porta. 43 invece i calci d’angolo contro i soli 7 degli avversari ed il doppio del possesso palla: per il Napoli 60,8% contro 39,2% della Roma. Punti conquistati? Per i romani 8 rispetto agli unici 2 del Napoli. Eppure le due squadre non sono tanti distanti in media gol fatti: 19 per gli azzurri e 17 per la Roma per un totale di 1.9 contro 1.7 media reti a partita.
Nemmeno Carlo Ancelotti quindi è riuscito a riportare il sole in questo derby per il Napoli. Lui che ha abituato i partenopei bene, ma che questa volta non è riuscito ad imbrigliare le quanto poco innovative giovani idee di Di Francesco, che dal canto suo si è affidato al più classico dei moduli difensivi in ben sette giocatori dietro la linea del pallone. Infatti 10 sono state le chiamate in fuorigioco per i partenopei nella sfida di ieri: da notare i 5 tiri in porta azzurri contro 3 giallorossi, i 38 cross contro 6, i ben 17 calci d’angolo contro i 3 corner romani ed infine le totali 6 occasioni da rete.
Va da sé allora constatare che qualche pecca nella gestione c’è stata, basti pensare al tardivo ingresso di Malcuit e del ‘masaniello’ napoletano Ciro Mertens, a cui ormai bisognerebbe affidarsi più spesso in questo periodo. Il belga sembra che in questo momento sia l’unico in grado di togliere le castagne dal fuoco prima che si brucino. Dopo questo weekend comunque nulla è compromesso, anche se non sono mancate le polemiche. I giochi sembrano sempre più aperti dal secondo posto in poi: per la Juventus – come direbbe Pino Daniele – questo campionato “è tutta n’ata storia“.
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Martina Amitrano