In diretta a ‘Un Calcio alla Radio’, trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC TARGATO ITALIA, è intervenuto Antonio Caliendo, agente e dirigente sportivo. Queste le sue dichiarazioni:
“Ieri ho visto Cavani? Guardate per quello che ho potuto leggere di Cavani è che lui è napoletano anche nell’animo. Sono rimasto veramente sorpreso per come parla, per come agisce, per il rispetto verso gli altri, per come agisce. Ha quel carattere napoletano, che tutti ci dicono che siamo simpatici, affabili. Cavani è un napoletano nato in Uruguay e che ora è a Parigi.
Sono Napoletano? Sono di Mariglianella e ho studiato al Fonseca a Piazza del Gesù. Baggio? Il Napoli era disposto a tutto pur di avere Baggio, ma gli ho portato Maradona. È stata un’operazione studiata con Antonio Juliano, poi ho dovuto rinunciarci. Io rappresentavo Dirceu e lui non voleva giocarci. Perché? Maradona s’impose in quella occasione erano come dei concorrenti in campo. Mi fu confidata da Juliana questa cosa e io risposi “come?, io ti porto Maradona e tu mi mandi via Dirceu”, completa tu da solo a questo punto l’operazione.
Baggio vicino al Napoli? È stato vicino al Napoli, per il desiderio del Napoli, non tanto per il suo, ma non perché odiava Napoli. Aveva 23 o 24 anni. Maradona arrivò nell’84 . Se voi mettete dei video contemporanei, vi accorgete che ci sono molte cose che hanno in comune. Maradona era più giocoliere, ma Baggio era forte. Per me i primi tre sono Pelè Maradona e Baggio. Cruijff giocava un calcio diverso, era più totale e meno individuale. Cruijff è cresciuto nel calcio totale del Napoli. Baggio vicino a Napoli a fine carriera? Baggio non accettò di parlarne, perché non era sicuro di poter giocare. Non dimenticate che ha avuto 5 operazioni e si ritirò perché il medico gli disse “se vuoi ancora camminare devi smettere”.
Cavani? Io questo lo so perfettamente e sono al corrente di quello che avviene nel mercato. Il problema è il PSG, non penso sia Cavani. Poi c’è l’ingaggio che credo non sia nelle idee del presidente del Napoli. Io personalmente gli portai un’offerta di venti milioni dalla Cina e il fratello me ne ha chiesti quaranta. Siamo a livelli stratosferici. Stando a Napoli penso che possa al massimo a sperare ad un dieci per cento rispetto a quello che vuole. Spalmatore? Questo dovete chiederlo a suo fratello, che è il suo procuratore. Il problema è vedere se ci sono le caratteristiche per poter accettare un discorso di ritornare a Napoli. Io riporterei Cavani a Napoli? Se devo essere sincero no. I ritorni sono sempre diversi. Cavani ha dato quello che ha dato a Napoli. Dover tornare vuol dire che deve eguagilarsi se non superarsi, considerando che non è tanto giovanissimo. Dipende anche dal rapporto economico, se non è un rapporto economico che non mi rovina ci penserei”.