L’edizione online de l’Espresso, tramite i documenti divulgati da Football Leaks, ha svelato l’assurdo accordo tra PSG e Uefa per aggirare le regole del fair play finanziario: nel 2013, la Qatar Tourism Authority – azienda sotto il controllo dei proprietari del Psg – ha sottoscritto un contratto quinquennale con il club parigino da 1,075 miliardi di euro, circa 200 all’anno. Una sponsorizzazione mostruosa se pensiamo che, ad esempio, Real Madrid, Bayern Monaco o Barcellona incassano al massimo 30 milioni all’anno per avere un logo sulla loro maglietta. In questo caso, tra l’altro, nemmeno un logo sarebbe comparso sulle maglie della squadra, rendendo ancora più evidente la frode. La UEFA, che indagava sui conti della Qatar Tourism Authority, giunse alla conclusione che tale sponsorizzazione poteva valere, al massimo, 3 milioni.
È a questo punto che entrarono in campo Infantino e Platini, che risolsero i problemi del Psg. Alla fine di febbraio del 2014 il club ottenne un incontro riservato nella sede della UEFA, in Svizzera. Nella riunione – scrive sempre l’Espresso – era presente Nasser Al Khelaifi accompagnato dal suo braccio destro, Jean-Claude Blanc e l’emiro del Qatar, oltre Platini e Infantino.
Durante l’incontro volarono parole grosse e gli animi si scaldarono. Poi Infantino e Platini proposero al numero uno del Psg un accordo amichevole: alla fine del 2014 la Uefa ha concesse al club dell’emiro al Thani di iscrivere a bilancio il contratto con la Qatar Tourism Authority per un valore di 100 milioni di euro all’anno. La metà rispetto all’originale, ma comunque infinitamente di più rispetto al valore di mercato attribuito dagli esperti consultati dall’autorità di controllo, che avevano fissato l’asticella a soli 3 milioni di euro all’anno. Né Infantino, né Platini hanno voluto commentare tali indiscrezioni.
Articolo modificato 5 Nov 2018 - 16:53