In diretta a “Un Calcio Alla Radio” trasmissione su Radio CRC ha rilasciato alcune dichiarazioni Umberto Chiariello. Ecco le parole del giornalista napoletano:
“L’amico Cruciani, ancora una volta, si è preso ancora una volta la briga di citarmi e deridermi definendomi “piangina”, che è un termine genovese. La prima volta che sentii questo termine fu da parte di un giornalista genovese che mi interpellò per un commento su Napoli Sampdoria e parlammo di Mazzarri e lui disse “ ah parli il piangina!”, come “lo chiamate ?” gli chiesi e lui disse “ qui a Genova è famoso come piangina perché ha questo atteggiamento che sembra pianga sempre e da allora ho scoperto questo termine che è stato sdoganato a livello nazionale. Sì sono un piangina e anche un asino, come mi ha definito ieri un telespettatore a Super Sport 21 a Canale 21. Ma l’asino non raglia solo, ma è anche un animale forte. Apuleio ci ha scritto un romanzo, “L’asino d’oro”, per magnificare le gesta dell’Asino e fu uno dei romanzi più noti. L’asino è il simbolo del Napoli. L’asino è simbolo di forza e potenza sessuale. L’asino è simbolo di grande fatica e grande operosità.
Caro Cruciani sei al servizio dei padroni, io sono voce libera. Io piangerò, forse, tu fai piangere e posso garantirti che sono le cose che accadono a Ruffo quelle di cui dobbiamo parlare che solo perché ha fatto un’inchiesta giornalistica fondata, quasi quasi gli incendiavano la casa. Io faccio parte di quelli che non hanno mai avuto paura anche quando mi sono ritrovato dei cammoristi che volevano ammazzarmi sotto casa a Battipaglia che volevano ammazzarmi per aver documentato un’aggressione in una partita di calcio di un famoso capo zona. Non ho mai avuto paura. Tu sarai parte della schiera delle pecore e dei servi del padrone, io mai nella vita”.