Federico Ruffo, il giornalista di Report autore di una recente inchiesta sulla Juventus, è intervenuto ai microfoni di Kiss Kiss Napoli per raccontare il tentativo di incendiare la sua abitazione. Le sue parole:
“Stavo dormendo e verso le 4 ho sentito un rumore fuori la porta. Apro gli occhi e il mio cane inizia ad abbaiare. Sono scivolato perché a terra c’era benzina. La mia prima preoccupazione era avvisare i miei che abitano al piano di giù. Ho trovato altra benzina sul cancello, con la luce accesa ho visto che mi avevano imbrattato il muro con una croce. Noi avevamo deciso di tenere la cosa per noi ma ieri sera la denuncia è iniziata a circolare. Non vi nascondo qualche perplessità, al di là del brutto episodio escludo un atto intimidatorio. Quella inchiesta sugli ultras aveva livelli criminali, queste persone potrebbero aver avuto motivi per cercare di mandare un messaggio. Di certo chi ha fatto questa cosa non era così esperto. Non hanno saputo muoversi. Che poi possa essere un mandante non so dirlo, spero che i carabinieri lo scoprano.
Questa cosa sembra montata senza che nessuno realmente, a parte l’azienda e noi, prendesse veramente coscienza che questa campagna stava sfuggendo. Siamo stati oggetto di un tiro incrociato di odio da due settimane prima che questa roba andasse in onda. Questa cosa è stato un crescendo.
Io sono juventino, da sempre. Il calcio è solo un pretesto.
La cosa che mi lascia più amareggiato è l’atteggiamento che ci è stato da parte della stampa sportiva, perchè lì ci siamo sentiti soli. L’odio diventa la cifra che caratterizza quest’era e prescinde dalla verità, devi fare scudo. Una notizia è buona quando è vera, non quando incontra il tuo gusto”.
Articolo modificato 14 Nov 2018 - 15:43