Il campionato di Serie A 2018/19 è arrivato a circa un terzo del proprio compimento, con le previsioni di inizio stagione che sono state ancora una volta stravolte. Infatti in pochi avevano scommesso su un Napoli ancora competitivo per lo scudetto, invece il lavoro di Carlo Ancelotti ha confermato come ancora una volta tocchi ai partenopei recitare il ruolo di “anti-Juve” in questo torneo.
Non una novità, visto che anche nell’era Sarri il Napoli era sempre stata la rivale più credibile dei bianconeri. Il calcio espresso dagli azzurri negli ultimi tre anni ha raggiunto vette di eccellenze mai viste prima, con fraseggi stretti, possesso palla e una fase difensiva allenata in maniera pressoché maniacale. Eppure tutto ciò non è bastato per portare a casa un trofeo, obiettivo che invece si è prefissato il nuovo Napoli di Carlo Ancelotti, forte del suo passato ricco di successi.
Ebbene uno studio realizzato dal portale iogiocopulito.it – servendosi di alcune statistiche fornite da Panini Digital -, ha paragonato il percorso dei due allenatori alla guida del Napoli nelle prime 12 giornate di campionato, traendo interessanti indicazioni.
Questo post in breve
Guardando in primis la classifica, si nota subito una differenza in termini di posizione dal 1° posto nella stagione 2017/18 al 2° posto nella stagione 2018/19, con rispettivamente 32 e 28 punti. Il dato che salta di più all’occhio sono i goal fatti e subiti. Nel 2017/18 alla 12° giornata il Napoli aveva 32 Goal Fatti (media 2.7 a partita) e 8 Goal Subiti (media 0.7 a partita), per una Differenza Reti di +24. Nel 2018/19 il Napoli ha 26 Goal Fatti (2.2 a partita) e 13 Goal Subiti (1.1 a partita), per una Differenza Reti di +13. Possiamo dire che ogni due partite il Napoli dell’anno scorso segnava un goal in più e subiva un goal in meno rispetto al Napoli di quest’anno. Insomma, in generale si può dire che l’assestamento del nuovo Napoli non è ancora completato e quest’anno i partenopei faticano di più in difesa.
In termini generali di gioco espresso, bisogna sottolineare un’altra differenza rilevante. Il Napoli di Ancelotti, rispetto a quello di Sarri, risulta migliore solo nelle Giocate Utili con 108.8 a partita, +7 rispetto al 2017/18. Vi sono 3’ in più di Possesso Palla rispetto a questa stagione (32’:31” contro 29’:16”), con annessa Supremazia Territoriale (16’:50” contro 13’:57” di quest’anno) e Possesso Palla Offensivo. Di conseguenza è più elevato il Baricentro della squadra dell’anno scorso, 2 metri più avanti, con un Pressing ben 5 metri più avanti.
Notevoli sono anche i 140 passaggi in più in totale nel 2017/18 (653 contro 513), pari ad una media partita di 11.7 passaggi in più. Credo che questo sia dovuto, oltre che allo stile di gioco di Sarri fatto di passaggi corti nello stretto, anche alla presenza di Jorginho, vera mente pensante in campo trasferitosi in estate al Chelsea F.C. insieme all’allenatore toscano.
A livello difensivo vediamo una netta differenza di occasioni concesse. Il Napoli nel 2017/18 concedeva agli avversari meno Tiri (7.1 a partita contro gli 8.8 di quest’anno), meno Cross su azione (8.9 contro gli 11.6) e recuperava più velocemente palla rispetto al Napoli attuale. Inoltre, riusciva a limitare le Occasioni Sfruttate dagli avversari (22.9% contro 39.4% attuali) e subiva meno gol.
Il Napoli di quest’anno però ha una maggiore concretezza difensiva: limita la frequenza delle Occasioni Avversarie (2.8 contro 2.9 dell’anno scorso) ed è 1° in campionato per Contrasti Vinti con 19.7 a partita contro i 16.4 della scorsa stagione. Questa performance è dovuta al cambio di modulo con un centrocampo a 4 (quest’anno il Napoli gioca con un 4-4-2 mentre l’anno scorso giocava con un 4-3-3), alla posizione più arretrata di Hamsik, giocatore dalla grande prestanza fisica oltre che tecnica, in regia davanti alla difesa, ed infine ad un Allan che è esploso definitivamente in tutto il suo potenziale.
La fase offensiva è gestita da entrambi gli allenatori magistralmente, con ovvie differenze in termini di modulo e di gioco. Vediamo come Sarri iniziasse molto la sua manovra da dietro con il 91.9% delle azioni manovrate da dietro contro le attuali 87.0%, quasi 5 punti percentuali in più di Ancelotti. Questo grazie al sopracitato Jorginho e ad un fraseggio palla di qualità anche dei difensori.
Nel 2017/18 il Napoli creava di più in termini di mole offensiva con un maggior numero di Palle Giocate in Area (56.9 contro le 50.8 attuali), di Tiri (17.8 a partita contro 17.2 di quest’anno), e Occasioni Create (7.5 l’anno scorso contro 6.3) e Occasioni Sfruttate (35.6% contro 34.2% di quest’anno), che portavano inevitabilmente a più goal segnati.
Quest’anno si effettuano più Cross su azione (17.2 quest’anno contro 15.5 dell’anno scorso) e Dribbling Utili (8.3 contro 4.9), con una maggior concretezza offensiva, dovuta al modulo con 2 punte più vicine alla porta ed alla filosofia di Ancelotti che lascia più liberi i propri giocatori nel tentare iniziative personali.
Insomma, per concludere possiamo dire che il Napoli della passata stagione era al culmine di un percorso triennale, che ha portato la squadra ad esprimere il suo massimo potenziale, che però non è bastato per raggiungere la vittoria.
Il Napoli del 2018/19 è invece ancora in costruzione, ma con delle basi molto solide costruite dal grande lavoro di Sarri. Ancelotti sta sfruttando al meglio il lavoro del suo predecessore cercando di inserire la sua impronta e la sua grande esperienza internazionale. Il connubio migliore per provare a centrare, finalmente, un successo che il popolo partenopeo insegue ormai da tanto, forse troppo, tempo.
GRAFICHE: iogiocopulito.it e Panini Digital
Articolo modificato 23 Nov 2018 - 12:36