Mario Sconcerti ha pubblicato il suo consueto editoriale sul Corriere della Sera. Non sono mancati i riferimenti al Napoli:
“Più complessa la situazione del Napoli che gioca a Liverpool. Klopp è stata la cattiva sorpresa del girone: 3 sconfitte in 5 partite, tutte trasferte. Nulla in Champions ha ricordato il Liverpool del campionato. Questo è un momento strano in tutto il calcio internazionale, non c’è un dato sicuro che non siano Juve e Barcellona, ma anche per quest’ultima solo quando c’è Messi. Ciò significa che è sempre la stessa storia, la decidono Ronaldo e l’argentino. Gli altri sono ottimi giocatori, ma non fanno la differenza, questo spiega forse l’ottimismo sulle qualificazioni italiane. La mia impressione è che dopo le difficoltà generali sia cominciata una rescissione tecnica, un argomento interessante e nemmeno troppo pericoloso. Nel calcio la recessione è una forma di democrazia, elimina le differenze e apre un po’ di strade a tutti”.
“Non so come finirà Liverpool-Napoli, ma Ancelotti ha costruito la squadra con la sua parte internazionale, non quella italiana. Questo rende il Napoli perfetto per un torneo breve e pesante come la Champions. Credo che il Napoli oggi sia la quarta-quinta squadra del continente. Il Liverpool non è migliore, gioca solo in casa e ha trenta minuti a partita insostenibili. Poi ci sono gli altri settanta. Forse è la partita più importante in Europa da quando trent’anni fa il Napoli vinse la Coppa Uefa. Erano i tempi di Maradona e Bianchi, è ora di ricominciare”.
Articolo modificato 11 Dic 2018 - 13:22