Mario Sconcerti nel consueto editoriale per il Corriere della Sera, ha spiegato le sue idee riguardo le voci di mercato intorno al Napoli:“È strana e andrebbe approfondita l’insistenza con cui i tifosi del Napoli chiedono ancora Cavani al loro presidente. Come se fosse nulla, come non avesse forti triangolazioni tecniche. Cavani vuol dire mandare a casa Milik che ha segnato 8 gol, più di Mertens, più di Insigne, tre meno di Ronaldo e i suoi tre rigori.”
“In sostanza buona parte di una grande città spinge perché cambi il suo centravanti migliore. Va aggiunto che Cavani ha quasi 32 anni e Milik ancora 24. Può sembrare normale discussione tecnica, ma è un po’ come discutere se tenere Icardi o riprendere Milito. Non è mai successo. E Milik è un grande centravanti. Ho letto molte somiglianze improprie di attaccanti normali con Batistuta. Dovessi oggi trovarne una vicina, direi proprio Milik. Il quale ha permesso oggi al campionato di mantenere il suo passo monotono, la Juve con qualche salita ma anche molti infortunati, prima di tutto Cancelo. Confesso di non capire dove comincino i meriti della Juve e dove i limiti delle avversarie. Una sola è completa, il Napoli, ed è comunque lontana. Le altre sono inferiori, ma non è che in Europa funzioni meglio, nessun campionato è davvero allenante. La ricchezza prevale dovunque. Ed essere ricchi condanna i prescelti a essere giudicati anche intelligenti. Le religioni diventano pallide nel calcio. Come dicevano gli Abba nel ventesimo secolo, the winner takes it all, non ci sono resti. E per favore pedalare. L’unica speranza di equivalenza resta nel calcio d’Europa dove oggi si discutono i sorteggi. Gli ottavi sono lo scoglio peregrino, una trappola, perché a febbraio è tutto diverso da novembre. Non credo che il Barcellona sia migliore della Juve, credo che giochi un calcio diverso, più gradito, più estetico, non più efficiente. Comunque non si incontreranno a questi livelli. Gli avversari ora da evitare per la Juve sono tre, nell’ordine Atletico, Liverpool e Tottenham. L’Atletico perché si adatta all’avversario, Simeone è furbo almeno quanto Allegri. Per la Roma il problema è più vasto. Sceglierei una tedesca, avversari di grande nome e di minor partito”.