Quello che è successo a Kalidou Koulibaly mercoledì sera a San Siro ha dell’incredibile. Sì, perché non è il primo episodio di razzismo su un campo da calcio e bisognerebbe crescere da questo punto di vista. Ma così non è, purtroppo. E a lasciarsi le penne è stato, paradossalmente, proprio il difensore senegalese che è stato espulso a causa del suo nervosismo eccessivo che lo ha portato ad applaudire ironicamente Mazzoleni dopo un fallo, molto dubbio, su Politano. Il Corriere della Sera pone l’attenzione sulla sua reazione al termine della gara e le parole dello stesso Koulibaly ai suoi compagni di squadra:
“Ma mercoledì sera l’ insofferenza agli ululati razzisti gli ha offuscato ogni barlume di lucidità. Gli ha tolto la ragione, gli ha mosso le mani. Lo ha indotto ad applaudire l’ arbitro. E nell’ istante in cui lo ha fatto, si era già reso conto che la luna di San Siro diventava rossa. Di rabbia e di regolamento. «Ho perso il controllo», ha detto subito dopo a chi lo accompagnava sotto la doccia.
Da dieci giornate giocava in diffida, e per chi come lui deve metterci anche il fisico oltre la tecnica per fermare gli avversari, non è scontato eludere il cartellino. Ma contro i buu proprio non ce l’ ha fatta. Perché anche stavolta era andato da Mazzoleni, così come fece due anni fa con l’ arbitro Irrati durante Lazio-Napoli, per chiedere la sospensione della gara. «Mi dispiace – ha detto a fine partita all’ allenatore e ai compagni – Non dovevo lasciarvi da soli”.