Kalidou Koulibaly non ha sopportato per nulla gli ululati razzisti provenienti dalle tribune di San Siro durante la gara contro l’Inter. E se qualcuno aveva dei dubbi che la sua reazione potesse essere solo un’alibi per quel fallo e per quella decisione di Mazzoleni, quello che ha deciso li spazza via tutti. Il difensore senegalese sarà presente di persone alla Corte d’Appello per il ricorso alla sua squalifica, insieme al suo avvocato Grassani.
C’è un precedente che fa ben sperare: Muntari fu espulso dall’arbitro Minelli per aver lasciato il campo durante Cagliari-Pescara a causa degli ululati razzisti da parte di una decina di tifosi sardi. Alla Corte d’Appello, però, la squalifica fu eliminata. È quello che spera anche Koulibaly, per una questione morale oltretutto. Ecco quanto riferito dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport:
“Kalidou Koulibaly la prossima settimana si presenterà davanti alla Corte Sportiva di Appello della Federcalcio, in via Campania 47 a Roma. Discuterà il ricorso alla seconda giornata di squalifica causata dall’ espulsione per l’ ormai famoso applauso all’ arbitro Mazzoleni, nel convulso finale di Inter-Napoli, di un Santo Stefano che purtroppo resterà segnato per tutta una serie di episodi negativi del nostro calcio. L’ intervento in prima persona del difensore senegalese è più che probabile per la volontà dello stesso calciatore e anche della società. Club che presentando questo ricorso, non semplice da un punto di vista tecnico, intende dare un ulteriore segnale forte al mondo sportivo sulla propria lotta al razzismo.
Koulibaly, assistito dal legale della società Mattia Grassani, vorrà spiegare ai giudici, guardandoli negli occhi, l’ atmosfera. Ciò che ha sentito e subìto, e i momenti decisivi che hanno portato alla sua espulsione. Vorrà trasmettere lo stato d’ animo che lo ha condizionato in quella gara, quello che l’ arbitro Mazzoleni non ha mai considerato sino in fondo, non sospendendo la gara come gli imponeva il regolamento”.