In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione in onda su Radio CRC, è intervenuto Mattia Grassani, legale SSC Napoli: “Io ho già espresso ieri la mia posizione quando anche la motivazione non era nota e non l’avevo studiata. Oggi ribadisco ancora quello che ho detto ieri, commentando queste parole durante il dibattimento, potrà essere stata una mia percezione sbagliata, mi era sembrato che l’applauso come reazione ai cori fosse un dato assodato. Invece l’applauso è stato considerato concatenato alle decisioni dell’arbitro.
Koulibaly avrebbe mancato di rispetto con questo atteggiamento sia alla decisione sul fallo sia sull’ammonizione. Questa vicenda apre nuove idee? Questa vicenda dopo più di vent’anni di militanza nell’ordinamento sportivo,mi lascia un senso di impotenza, di sconfitta e di grande delusione. È vero che per cambiare l’interpretazione delle regole dobbiamo collaborare, stringersi tutti insieme in un sistema di persone per bene, ma è anche vero e lo dico da legale del Calcio Napoli,le norme ci sono e vanno applicate, ma si possono applicare anche con tutta una serie di correzioni, del fatto che in sentenza dobbiamo leggere il fatto che l’applauso di Koulibaly è stato ritenuto in univoca relazione con l’ammonizione. Possono essere anche vacue parole, ma oggi mi sarebbe piaciuto leggere sui giornali la vittoria di un’ulteriore battaglia ideologica, perché le norme ci sono. Come sensazione io ho conosciuto Koulibaly ieri mattina, stargli al fianco tra lui e il presidente De Laurentiis e sentirlo parlare con vergogna di un atteggiamento che lui stesso ha ritenuto sbagliato. Lui ha detto che si sentiva in imbarazzo a dire alla madre che era stato espulso, questo apre il cuore di tutte le persone. Oggi stiamo tutti male, perché lui oggi vedrà l’allenamento dei compagni per quello che è successo in quello stadio”.
Articolo modificato 19 Gen 2019 - 13:03