L’affare Hamsik-Dalian si è oramai sbloccato e si attende solo l’ufficialità. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ne chiarisce i motivi:
“Dalla Cina contavano di pagare 5 milioni per il prestito oggi e poi altri tre pagamenti dilazionati per il riscatto del cartellino. Questo per aggirare la luxury tax imposta dal governo cinese e che costringe i club calcistici a pagare una tassa equivalente alla spesa per ogni acquisto superiore ai 6 milioni. Dunque pagare 20 milioni subito per il Dalian significa spenderne 34. Perché tolti i 6 milioni di franchigia gli altri 14 da dare al Napoli raddoppiano per le tasse.
ADL non accetta ipotesi di prestito, perché ovviamente in caso di fatti imponderabili (infortuni, squalifiche) il riscatto del cartellino non sarebbe automatico. garanzie finanziarie. Per questo motivo, al di là della formula ufficiale del trasferimento, il Napoli ha chiesto subito oltre ai primi 5 milioni, una fideiussione per gli altri 15 garantita subito e senza vincoli di escussione. Con queste operazioni garantite il passaggio si farà e a quel punto la formula diventerebbe quasi secondaria per il Napoli, molto più importante per il Dalian sotto il profilo della tassazione. Solo che con le banche chiuse per i festeggiamenti, neanche per l’ uomo più ricco di Cina spostare 20 milioni è roba che si risolve in poche ore. Serve un pizzico di pazienza in più per completare una operazione complessivamente da oltre 70 milioni”.