Il Napoli e i suoi tifosi, un binomio da sempre unico, inscindibile: amore incondizionato l’uno verso l’altro. È sempre stato questo il rapporto tra il club azzurro e i propri supporters, a prescindere dallo stadio e le sue condizioni, dagli avversari e dalle categorie. Il Napoli ha sempre potuto contare sull’apporto del proprio pubblico. Eppure qualcosa adesso sembra essersi interrotto.
Questo post in breve
Nelle 13 partite casalinghe in campionato della stagione corrente, con un totale di 372.225 spettatori (28.633 di media, ndr), il club partenopeo ha fatto registrare il dato più basso di presenze allo stadio dell’era De Laurentiis da quando la squadra è tornata in Serie A. Per trovare un’annata peggiore bisogna tornare alla stagione 2005/06, ovvero quando il Napoli era in Serie C (media di 24.411 spettatori in 17 gare a Fuorigrotta, ndr).
Insomma, i numeri non mentono: i tifosi hanno abbandonato il San Paolo. Inutile negarlo, piuttosto è arrivato il momento di affrontare il problema è capire quali sono i motivi di questa disaffezione. Ebbene, facendo un’attenta analisi, bisogna ammettere che le problematiche legate alla scarsa presenza allo stadio sono molteplici:
Decisioni arbitrali legate al passato (Inter-Juventus dello scorso anno su tutte, ndr);
Campionato poco competitivo;
Stadio non confortevole;
Scarso feeling tra tifo e proprietà;
Comodità pay tv;
Prezzi non sempre agevoli.
La disaffezione generale è legata, chi più chi meno, ad almeno una delle motivazioni sopra elencate. Badate bene, disaffezione generale, ma non decisiva a rendere quella corrente la stagione peggiore dal punto di vista delle presenze da stadio. Sì, perché a dire il vero c’è un’altra ragione che spinge il pubblico a non andare allo stadio: la mancanza di un obiettivo reale.
Il tifoso del Napoli vuole vincere dopo tanti anni di astinenza, ma non ha mai avuto la pretesa di farlo. Chiede soltanto che la squadra lotti per un traguardo. Ecco, ed è proprio questo che manca al Napoli: un traguardo da raggiungere, uno scopo da soddisfare. Quello che lo scorso anno c’era e che in questa stagione, obiettivamente parlando, non è alla portata. Il Napoli non ha più ambizioni da scudetto, la Juventus è già troppo lontana. Così come la qualificazione alla prossima fase a gironi della Champions League è già in tasca.
Quindi il tifoso del Napoli, un po’ come la squadra nell’ultimo periodo, non ha stimoli. Non ha voglia di andare allo stadio, spendere soldi e passare una giornata stressante. Il tifoso medio può tranquillamente guardare la partita da casa. E, anzi, forse lo preferisce.
Ed è qui che scatta la domanda, ma se volete chiamatela pure provocazione: se il Napoli lottasse per non retrocedere, il San Paolo sarebbe ugualmente vuoto? Ebbene, la risposta è no! Lo stadio sarebbe stracolmo, con il pubblico al fianco della squadra nei momenti di difficoltà, come è sempre stato nella storia di questo club.
Il tifoso del Napoli non si imborghesito, come qualcuno pensa, semplicemente in questa stagione ha smesso di sentirsi il dodicesimo uomo in campo. Il pubblico partenopeo ha bisogno di sentirsi coinvolto, di far sentire la propria voce, il proprio sostegno. Deve trasmettere la propria vicinanza al gruppo, deve far sentire il battito cardiaco che accelera ad ogni occasione creata, ma soprattutto ha bisogno di spingere i calciatori verso un traguardo. E perché no, anche di intimorire gli avversari. Tutte sensazioni che, in una stagione già segnata a priori, non sono state regalate alla gente. Ecco da dove proviene l’assenza di pubblico.
Il Napoli dell’era De Laurentiis ha sempre vissuto in crescendo le proprie stagioni, alzando l’asticella di anno in anno. Cosa che richiamava i tifosi allo stadio per stare al fianco della squadra. Non è un caso, infatti, che quella scorsa – l’annata in cui gli azzurri si sono davvero giocati lo scudetto – sia stata una delle stagioni con maggior affluenza allo stadio di spettatori (43.072 di media a partita, ndr). Perciò dire che il pubblico non segue più i propri beniamini è un errore. Bensì è il Napoli che ha fatto poco per tenere vicini i propri tifosi, seppur il campionato vada considerato comunque di alto livello.
Dunque cosa può fare adesso il club per riportare la gente allo stadio? Semplice: la società e la squadra devono regalare una stagione da protagonista ai propri sostenitori.
Purtroppo in campionato il Napoli quest’anno ha mollato troppo presto. E l’assenza del sostegno del tifo è stata una semplice conseguenza. Ma la stagione non è ancora terminata, c’è ancora un secondo posto da blindare e soprattutto una coppa europea che può far svoltare l’intera annata, rendendola memorabile. E statene certi, quando ce ne sarà bisogno la gente saprà essere al fianco degli azzurri.
D’altronde i tifosi sono sempre stati chiari:
“Sarò con te
e tu non devi mollare,
abbiamo un sogno nel cuore:
Napoli torna campione!“.
Messaggio chiaro, no?
RIPRODUZIONE RISERVATA
Pasquale Giacometti
Articolo modificato 19 Feb 2019 - 22:33