È sregolato, è stravagante e sui social fa parlare di te. È, a conti fatti, un personaggio piuttosto pittoresco. Ma Adam Ounas non è solo Instagram stories e partite alla Playstation documentate sui social. C’è anche la sua dimensione del campo e lì lascia parlare le sue caratteristiche migliori. Che forse ricordano anche la sua personalità: estroso, sregolato. Fantasia al servizio di Ancelotti, che di lui ha un’ottima considerazione. Era un diamante grezzo, andava lasciato maturare. E la maturazione c’è stata, una crescita netta ed esponenziale rispetto al solista impiegato con il contagocce da Sarri.
Non è un titolare, certo, ma è una risorsa preziosa. Un’arma bianca da sfoderare e usare per devastare difese scomode e partite bloccate. Crea superiorità, ha gamba, dribbling e tecnica. E da qualche settimana s’impiega anche al servizio della squadra. Era uno dei punti deboli, l’altruismo: la gara con lo Zurigo ha dimostrato una crescita su questo aspetto. Mancino ispirato e ispirante fin da subito, un assist straordinario a Verdi con un pallonetto delizioso.
Poi si mette in proprio, riceve un pregevole assist di Mertens e insacca. È una nota lieta in un periodo di magra in attacco. L’ultimo contropiede della gara, fallito in 4 contro 1, lo dimostra. È una luce nel grigiore in cui è piombato il reparto offensivo del Napoli. È – appunto – una risorsa.
E ora ha un obiettivo chiaro: sfruttare una crisi d’identità di Mertens e Insigne per insinuarsi in un ruolo da titolare. Gioca largo a sinistra certo, ma se chiamato in causa può rendere anche più vicino alla porta. Per Parma si prenota: difficile, ma lui c’è. E se rende anche nei test più probanti, può diventare un elemento imprescindibile.
Vittorio Perrone