Amazon, Grandinetti rivela: “I prodotti del Napoli finiscono in poche ore, è incredibile! Sono anch’io un tifoso azzurro, vorrei vincere l’Europa League”

Il Napoli è sempre molto attento alla crescita del brand della società, con innovazioni di marketing uniche per il mondo del calcio. I partenopei circa otto mesi fa, infatti, stato stati il primo club al mondo ad aver aperto un proprio store digitale sulla piattaforma Amazon. A parlarne è il vice presidente del colosso dell’e-commerce, Russel Grandinetti, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Ecco quanto evidenziato:

I napoletani sono ovunque, ma è così per molte squadre. Il novanta per cento dei tifosi dei grandi club vive lontano. Non posso fare nomi ma presto annunceremo l’apertura di store digitali di altri grandi club italiani e europei. È inevitabile.

Perché tifo Napoli? Sono cresciuto a New York. Mio nonno era arrivato con la classica valigia di cartone. Ma la nonna era napoletana, e, come dire, la cucina ha guidato la linea… Come molti italoamericani, seguivo la Serie A la domenica in tv, quando trasmettevano la partita più importante. Il mio primo idolo, però, fu Giorgio Chinaglia, quando arrivò al Cosmos. Segnava sempre, pazzesco. Poi nell’82, l’Italia trionfò e tutti noi volevamo essere Paolo Rossi. Poi è arrivato un certo “argentiniano”. E da allora ‘nnamorato so. Fu amore a prima vista con Maradona. Gran parte degli immigrati arriva dal Mezzogiorno, così quando il Napoli vinse lo scudetto, fu il successo del Sud. Una cosa mitica.

Ultime partite viste dal vivo? Napoli -Roma e Psg-Napoli nella stessa settimana. Ero in Europa. Da Seattle come appare la squadra? Siamo passati dal gioco bello di Sarri a quello internazionale di Ancelotti. Serviva tempo, ma tutto è andato oltre le mie aspettative. Penso alle gare con Psg e Liverpool, ci è mancato solo il gol decisivo. La gara con la Juventus la vedrò con i soci del Napoli club, qui saranno le 11.30 di mattina. Non mancherà il caffè, e forse i cannelloni (ride, ndr). Sensazioni? Per certi versi è una partita simbolica, perché la Juve in campionato è la più forte, ma vengono da una sconfitta in Europa e a Bologna non hanno fatto benissimo. Sarà interessante. Non dico il risultato per scaramanzia, ma ci spero. Sarebbe una bella spinta in vista dell’Europa League.

Ricordo ancora Maradona a Stoccarda, la vittoria in Coppa Uefa. C’è un video in cui Diego palleggia, come fosse nel cortile della scuola, con le scarpe slacciate. Quell’immagine mi ricorda quanto sarebbe bello vincere in Europa. Siamo arrivati a un passo dalla finale, nel 2015. Se non ci avessero rubato un gol.

Napoli-Juve sarà anche la sfida tra due popoli e due brand. Hanno progetti ambiziosi e diversi. Quando abbiamo incontrato il Napoli ci siamo subito intesi su come far crescere la presenza del marchio nel mondo. Abbiamo percorso insieme una strada che nessun club aveva intrapreso. E i risultati si sono visti subito. Ad esempio, Amazon francese aveva esaurito tutti i prodotti del Napoli in poche ore. Ho visto gli ultimi dati, è incredibile. Come a Londra. E in Usa. Tifosi ovunque. Si sono uniti Bayern Monaco, Betis Siviglia, Venezia, i club inglesi. È un mercato aperto, noi come Amazon abbiamo già le infrastrutture. La vendita online mondiale è una scelta naturale, se vuoi moltiplicare i ricavi.

Oltre al Napoli, chi abbiamo in Serie A? Non posso fare nomi, ma presto lanceremo lo store digitale per altri club italiani e europei. Sarà l’inizio di qualcosa che diventerà grande. L’Italia ha grandi potenzialità, ma devono capire che il mercato del calcio è mondiale. Se la Lega si organizza, i club si muoveranno più facilmente.

Se con il Napoli la collaborazione continuerà? Certo. Quello che è piaciuto è stata la disponibilità di tutti. Ancelotti si è prestato a girare questo video, diventato virale, in cui a Milano consegna, come fosse il fattorino di Amazon, le maglie ai clienti, che restano stupiti. Carlo è un grande personaggio, trasmette classe e umiltà, ti trascina. Da tifoso lo sento, e penso anche la squadra. Ma in Italia è impossibile piacere a tutti. Il tecnico si è schierato contro gli odiatori dei social. Allegri è uscito da Twitter, penso sia un problema generale, ma il calcio ha grande potere di fascinazione: può creare contenuti positivi, ironici, sdrammatizzare. Ancelotti che fa l’attore, per esempio. L’ambiente generale può essere negativo, ma il calcio può migliorarlo”.

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