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ASL, il Commissario chiarisce: “Non c’è nessuna indagine interna, ma solo una verifica. Ospina ha rifiutato il ricovero”

AGGIORNAMENTO 12.40 – In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC, è intervenuto Ciro Verdoliva, Commissario Napoli ASL:

“Ospina è arrivato all’Ospedale San Paolo direttamente dallo stadio senza passare dal 118. È stato classificato come codice rosso, poi, verde. È stato accompagnato al piano della diagnostica per una tac e per tranquillità è stato nel reparto di rianimazione dove è stato saturato e visitato in toto.

Il paziente Ospina ha rifiutato il ricovero. Ero lì e ho visto un lavoro di squadra ottimo nonostante Ospina non fosse un paziente facile da gestire essendo il portiere del Napoli. Tutti gli esami erano negativi, ecco perchè il codice rosso non era necessario. L’evento è stato dichiarato come quando c’è un paziente con un probabile trauma cranico si ritiene di doverlo soccorrerlo immediatamente.

Nel trasporto del paziente non c’è stato un momento in cui è stato lasciato solo o senza le competenze del rianimatore. Il momento di rischio più alto è stato l’impatto del tacchettamento. Non c’è nessuna indagine interna ma una verifica per capire quali sono le migliori procedure da applicare“.

ORE 8.19 – David Ospina, il portiere del Napoli, ieri ha subito una forte contusione alla testa che ha scatenato un trauma cranico, in seguito ad un colpo involontario ricevuto da Pussetto. Intanto è scattata un’inchiesta da parte della Asl Napoli 1 per quanto riguarda le modalità di soccorso e le decisioni prese dai responsabili del servizio di emergenza sanitaria all’interno dello stadio. Questo quanto riferito dall’edizione odierna de Il Mattino che scrive a riguardo:

“La premessa è che il servizio di emergenza e urgenza nello stadio San Paolo è appaltato dal Calcio Napoli a un’ azienda privata e da questa affidata, in convenzione, a due noti team esperti nel trasporto infermi. La routine operativa prevede che tutto quello che avviene all’ interno del recinto dell’ arena sia di competenza e responsabilità dei titolari del servizio. Per tutto ciò che invece investe il trasporto in strutture sanitarie esterne è fatto obbligo consultare la centrale operativa del 118 che ha la responsabilità di indicare dove portare il paziente in base alla tipologia del malore e anche in base alla funzionalità dei vari ospedali di destinazione ai fini di acciuffare la sicurezza del paziente.

Ospina, dopo le prime cure in campo, è stato trasportato all’ ospedale San Paolo senza alcun consulto con il 118. La decisione è stata pertanto contestata formalmente dalla Asl in quanto non conforme alle procedure di sicurezza previste.

«Quando si sono manifestazioni sportive o di altro tipo al San Paolo – avverte Giuseppe Galano responsabile della centrale del 118 – l’ organizzazione ci chiede un preventivo parere alla centrale operativa sul rischio sanitario. E fin qui tutto è avvenuto secondo regola. Anche nel caso di un trasporto in ospedale il consulto con noi è indispensabile per valutare, in base al tipo di trauma o malore, quale sia l’ ospedale più attrezzato. Solo noi, inoltre, in base alle comunicazioni delle direzioni sanitarie, sappiamo se le apparecchiature sono in funzione e se ci sono disponibilità di posti letto nella rete di pronto soccorso. Per la sicurezza del paziente dunque questo è un passaggio fondamentale».

Ospina, trasportato con una diagnosi di trauma cranico, è approdato all’ ospedale San Paolo privo di una neurochirurgia, disciplina indispensabile per quel tipo di trauma. In base alle procedure di sicurezza sarebbe dovuto essere trasportato invece al Cardarelli. Ma una delle giustificazioni poste dal titolare del servizio emergenze dello stadio al dirigente del 118 è che il nulla osta per il trasporto all’ ospedale di Fuorigrotta sarebbe giunto da un dipendente della Asl Napoli 1 componente del Gruppo operativo di soccorso.

«Ciò sarebbe ancora più grave – conclude Galano – in quanto vorrebbe dire che un dipendente della Asl, che conosce le procedure, avrebbe commesso una imperdonabile leggerezza. Una circostanza comunque da accertare. In accordo con il commissario della Asl sarà avviata un’ inchiesta interna per identificare questo componente del Gos». Tra l’ altro proprio in mezzo al campo, vicino al mezzo che ha trasportato Ospina sul terreno di gioco, una foto immortala una persona che indossa una pettorina con le insegne della Asl Napoli 1. «Eppure, assicura Galano – nello stadio non dovrebbe esserci nessun dipendente della Asl che svolge questa attività»”.

Articolo modificato 18 Mar 2019 - 12:49

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Scritto da
redazione