Si scrive Dries, si legge e si chiama Ciro, almeno a Napoli. All’ombra del Vesuvio Mertens sta scrivendo la storia da qualche anno a questa parte e non solo quella calcistica, ma anche quella con una città che lo ama e lo ha accolto come un figlio. Perché lui è belga ma sembra uno scugnizzo napoletano: genio e sregolatezza, simpatia e scaltrezza.
Se Mertens può essere considerato, in un certo senso, figlio di Napoli, i napoletani sono i suoi fratelli maggiori. Perché Dries, o Ciro che dir si voglia, è stato accolto bene e cresciuto meglio, proprio come un fratello maggiore fa con quello più piccolo. I tifosi del Napoli sono sempre stati vicini al numero 14 belga, anche nei momenti più difficili. Lo hanno esaltato, a dir poco, nelle fantastiche stagioni sarriane che hanno portato Mertens a diventare uno dei migliori marcatori di sempre della storia azzurra. E ora i napoletani non vogliono che vada via, perché il rapporto empatico che si è creato ha un qualcosa di davvero speciale. E lo si è visto ieri, nel momento dell’esultanza dopo il suo gol all’Olimpico: Mertens ha raccolto tutto l’affetto sotto al settore ospiti dove lo attendeva una bandiera dedicata a lui.
“Dries Mertens rientra tra i calciatori promossi per il prossimo anno, sta facendo molto bene soprattutto dal punto di vista ambientale, il ragazzo è sempre molto serio durante gli allenamenti. Se devo pensare al futuro, Mertens c’è!”, ha rivelato Carlo Ancelotti qualche giorno fa. Un segnale d’affetto anche da parte del tecnico azzurro. Tra l’altro, Dries Mertens ha rifiutato anche una chiamata dalla Cina, proprio dal Dalian che ha strappato Hamsik al Napoli. Le intenzioni del folletto belga sono proprio quelle di superare nella classifica marcatori l’ex capitano azzurro (primo a 121 reti) e sarà difficile farlo prima del termine di questa stagione. Nel mirino, però, c’è anche e soprattutto qualche altro trofeo da regalare ai suoi tifosi. Chissà, dunque, che per il resto della sua carriera Ciro non si leghi al Napoli in maniera indissolubile. Di certo sua mamma Napoli e i suoi fratelli maggiori partenopei lo sperano vivamente.
Articolo modificato 1 Apr 2019 - 22:09