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Editoriale

Alzare il ritmo non è facile, il Napoli l’ha scoperto all’Emirates: ma così si diventa una big

Archiviata la partita di Verona, in cui è arrivata una buona vittoria, il Napoli si focalizza sull’ultimo obiettivo della stagione e su quella che può essere una partita che vale un’annata.

Gli azzurri di Ancelotti, da oramai qualche mese, hanno perso ogni speranza di lottare per il campionato e, complici i risultati altalenanti delle altre rivali, non c’è mai stata il vero rischio di perdere il secondo posto.

Motivazioni assenti e ritmo basso

E per questo motivo, nell’ultimo periodo il Napoli ha giocato senza motivazioni. A nulla sono serviti i richiami di Ancelotti e qualche brutto risultato maturato: il Napoli non ha saputo mai alzare il ritmo. Ha messo in scena una serie di partite in maniera sterile, portando spesso a casa il risultato, ma non avvertendo mai la tensione di dover vincere per forza. Alla lunga, tutto ciò può essere deleterio.

Alzare il ritmo non è facile

Cosa ha scoperto, quindi, il Napoli all’Emirates? Che alzare il ritmo, tutto a un tratto, dopo mesi in cui si passeggiava sia fisicamente che mentalmente, non è facile.

È una caratteristica che le grandi squadre hanno: il Real Madrid ha vinto la Champions League dell’anno scorso senza poter ambire a nessun altro trofeo che alla coppa, rimediando anche delle sconfitte in campionato ma poi prendendo per le corna l’avversario nella competizione che interessava.

Ma era, appunto, il Real Madrid. Una squadra costruita da campioni esperti, che non per niente ha fatto la storia del calcio mondiale vincendo 3 Champions League consecutive. A Londra, il Napoli ha capito che, se vuole lottare per grandi obiettivi, non può permetterselo ancora.

Il miracolo passa da qui

Ecco qual è l’impresa da fare. Battere l’Arsenal con due o più gol di scarto è qualcosa che può arrivare solo se il Napoli gioca da Napoli. Ma non lo fa più, oramai, da mesi.

Il primo miracolo sarebbe quello di ritrovare la squadra che è stata capace di mettere alle corde il Paris Saint Germain e il Liverpool e che ha dominato contro due corazzate del calcio europeo. Dalla loro parte, gli azzurri hanno un allenatore maestro nel fare questo: Carlo Ancelotti, che nelle notti europee ha trovato la consacrazione come uno dei migliori allenatori del mondo.

Farlo significherebbe muovere i primi passi verso una mentalità propria alle squadre vincenti, quelle che riescono a tirar fuori il meglio di sé quando conta, quelle che riescono ad alzare i giri del motore a seconda della posta in palio.

Farlo sarebbe, soprattutto, l’unica maniera per mettere le mani sulle semifinali di Europa League.

Articolo modificato 16 Apr 2019 - 08:50

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Scritto da
redazione