Il tecnico azzurro è quello che interviene meglio dalla panchina
Il campionato del Napoli è oramai finito, per quanto riguarda gli obiettivi raggiungibili. Il secondo posto di Ancelotti replica la posizione raggiunta da Sarri lo scorso anno, seppur con modalità ben diverse. Se a fine aprile il tecnico toscano la passata stagione aveva la possibilità di essere a solo un punto dalla Juventus, in questa annata c’è stata la sensazione di non essere mai stati veramente in lotta per lo Scudetto, a differenza di anni passati. Il motivo è forse più da ricercare nei meriti dei bianconeri, soprattutto grazie all’arrivo di Ronaldo, ma forse anche in qualche demerito di un Napoli che non ha saputo subito fare quel salto di qualità che era lecito attendersi con al timone un allenatore navigato e vincente come Carletto.
La stagione generale dei partenopei non si può certo definire esaltante, per via della precoce eliminazione dalla Coppa Italia ai danni del Milan e dei quarti di finale in Europa League persi contro l’Arsenal: non tanto per l’avversario, di grande spessore, ma per le due prestazioni piuttosto lontane da quel che ci si poteva aspettare. Prima ancora, un girone di Champions condotto magistralmente nella fase d’andata, ma col rimpianto di aver lasciato a Belgrado due punti chiave che hanno poi pesato in ottica qualificazione.
Ciò nonostante, Ancelotti ha saputo giostrare la rosa a disposizione con sapienza e sagacia, risultando l’allenatore più determinante a partita in corso. I suoi cambi infatti, in questa stagione ormai in chiusura, hanno fruttato la bellezza di 17.4 punti in rapporto alle 35 sostituzioni fatte, persino davanti ad un Allegri che di certo disponeva della qualità più alta come parco giocatori, con 187 cambi effettuati ma una media punti di 15.8.
Alle loro spalle si piazza Spalletti, che risulta essere anche quello che più tardi interviene dalla panchina, in media al minuto 73, forse per una scarsa fiducia nei cambi ed una rosa a livello quantitativo dell’Inter inferiore rispetto ai rivali. Andando ad analizzare invece l’allenatore che peggio ha fatto coi cambi dalla panchina scopriamo che a primeggiare è De Zerbi, allenatore del Sassuolo. Ciò rappresenta un vero controsenso, guardando nello specifico: infatti il giocatore che ha più determinato dalla panchina al campo è proprio Babacar, attaccante dei neroverdi.
In questa speciale graduatoria gli succede proprio un giocatore di Ancelotti, il polacco Milik. Quest’ultimo è anche fra i giocatori che hanno portato più punti, al di là dei gol, quando chiamati in causa: è infatti sul podio e viene preceduto solo dal duo juventino composto da Pjanic e Douglas Costa.
Dunque ad Ancelotti non sembrano mancare le frecce al proprio arco. Il prossimo calciomercato definirà meglio le ambizioni di un Napoli fortemente desideroso di interrompere l’egemonia bianconera, ma soprattutto provando ad allungare il suo cammino europeo, con un sogno: quello di centrare per la prima volta nella sua storia i quarti di finale della Champions League.
Articolo modificato 22 Feb 2024 - 23:41