Il settore giovanile del Napoli non è mai stato di un livello incredibile, anche se negli ultimi anni qualcosa sta cambiando. Un ulteriore passo in avanti potrebbe esserci investendo ancor di più sui giovani calciatori e sulle strutture per farli crescere.
Ne ha parlato il noto giornalista Umberto Chiariello, che in un lungo post sul suo profilo Facebook ha spiegato nel dettaglio cosa farebbe per migliorare proprio il settore giovanile:
“Comprare il Centro Sportivo Kennedy (che so che è acquistabile), che ha due campi a 11, farne un terzo che è fattibile, ha vari campi a 5,a 7, a 9 per i più piccoli, spogliatoi ed uffici a gogò, lavanderia, attrezzeria, magazzini, sale mediche e massaggi, etc.
Può prendere anche il Centro Sportivo Grillo che è a 5 minuti sulla stessa strada dei campi Kennedy, per un quarto campo a 11.
Tutti questi campi hanno anche spalti, ed il campo A dei Kennedy può essere omologato per la Youth League con gli opportuni lavori.
Investimento nell’ordine dei 2 milioni di euro di lavoro e 5 di investimento, all’incirca, ma comunque siamo sotto i 10 milioni di euro, meno di quanto è costato l’inutile prospetto Ounas (avendo in casa, Insigne junior, Tutino e Bifulco).
Poi si potrebbe fare un accordo con il Convitto Nazionale che ha il liceo Scientifico-Sportivo, e costruire od appoggiarsi ad una foresteria.
Trattandosi di un centro facilmente raggiungibile in città, si potrebbe istituire un giro di navette.
Pare chiaro cosa si può fare?
Aggiungo che il Kennedy con una buona opera di maquillage può diventare veramente bello.
Ha anche due bar, uno con patio coperto e tavolini, e si potrebbe facilmente allestire una mensa.
Sono molto edotto perché ci gioca mio figlio ed attualmente il Napoli è in affitto per far giocare le categorie sotto la Primavera.
Queste sono proposte concrete e costruttive, assolutamente fattibili.
E mi consta che De Laurentiis ben due volte personalmente l’anno scorso è andato a visionare il Centro Kennedy.
Salvo poi lasciar tutto lettera morta.Volere è potere.
Tutto il resto sono scuse”.