Nel mondo del calcio ci sono tanti episodi molto belli di fair play, solidarietà e aggregazione. Purtroppo allo stesso tempo c’è anche il rovescio della medaglia, ovvero chi infanga questo sport.
L’episodio verificatosi a Mestre (a Venezia) ha veramente dell’incredibile. Durante una gara tra Treporti e Miranese della categoria Giovanissimi, lo scorso mercoledì la tifoseria casalinga si è scagliata contro l’arbitro fin dall’inizio della gara.
Questo post in breve
Dagli spalti sono volati insulti fin dal fischio d’inizio nei confronti di Giulia Nicastro, ventiduenne direttore di gara del match. La ragazza non aveva mai arbitrato il Treporti, ma dall’inizio della partita una ventina di genitori lì presenti hanno iniziato ad offenderla pesantemente, invitandola a non fare più l’arbitro e di andare a fare un altro “mestiere”.
Da questo esempio da parte dei genitori ne è scaturito un comportamento da parte di un giocatore del Treporti. Durante un calcio d’angolo il quattordicenne si è abbassato i pantaloncini in mezzo al campo sfidando l’arbitro: «Vediamo se hai il coraggio di espellermi oppure…» e qui l’ invito a pratiche sessuali. Ecco così arrivare il cartellino rosso per il ragazzino, con i toni dei genitori ancor più accesi.
A riportare il tutto è il Gazzettino, che precisa la presa di posizione da parte della Giustizia, la quale ha inflitto il massimo della pena al Treporti, mentre ha deciso di rinviare al Giudice Regionale l’incartamento per gli eventuali provvedimenti contro il ragazzino.
È arrivata anche la risposta del Treporti: «Il nostro tesserato ha perso la testa: abbiamo già chiesto scusa alla società organizzatrice, lo stesso faremo all’ arbitro che stiamo cercando di contattare dice Marco Dalla Puppa, dirigente litoraneo . A scaldare la situazione è stato un gruppo di circa venti persone, in gran parte genitori, che hanno rivolto al direttore di gara diversi insulti. Ed è stato in questo contesto che il nostro tesserato ha perso la testa e si è lasciato andare ad un gesto bruttissimo. Non abbiamo deciso ancora nulla, ma sicuramente affronteremo con il ragazzo quanto successo. Con i genitori possiamo fare poco, con i ragazzi è nostro dovere intervenire».
Articolo modificato 26 Mag 2019 - 19:29