Si sta tenendo questa mattina presso la “Sala Azzurra” dell’Università Federico II, nella sede di Monte Sant’Angelo dell’Ateneo l’utimo atto dell’evento Football Leader 2019, che si chiude con il dibattito dell’AIAC – Associazione Italiana Allenatori Calcio – presentato con il titolo “Razzismo e discriminazioni nel calcio, protagonisti a confronto”. Presenti come ospiti: Gianpaolo Calvarese, il presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri, l’ex difensore Aldair, il Rettore Trombetti e il sociologo Brancato.
Ecco quanto riportato dal discorso tenuto da Calvarese: “Bisogna cercare di capire cosa dicono le norme federali. L’articolo 62, modificato da inizio gennaio ha dato una stretta sul tema del razzismo che può essere battuto solo con un appoggio sistemico. Noi abbiamo bisogno della collaborazione di tutti gli attori del mondo del calcio. Il primo passaggio da poter compiere era far fare un annuncio allo stadio per eliminare tutto quello che poteva dare fastidio alla competizione. Noi prima di ogni gara facciamo un briefing con le squadre ma anche con i responsabili dell’ordine pubblico. L’attore principale è il responsabile dell’ordine pubblico e nel briefing ci diciamo quali sono i problemi del giorno per così dire. Perché ogni partita ha delle criticità ben precise. Noi non possiamo presentare il fianco a chi vuole ledere l’immagine del prodotto calcio italiano. La nostra disponibilità è massima per segnalare ogni stranezza che si verifichi. Noi quando c’è la partita non sappiamo cosa succede fuori dal campo. Dopo l’annuncio, per la seconda volta si va al centrocampo con un ulteriore annuncio e poi l’eventuale stop della partita con le squadre che entrano negli spogliatoi”.
“Oggi il primo passaggio ci consente non solo di fare un annuncio ma di farlo a gioco. Così il tifoso si trova con una gara interrotta temporaneamente. Se si dovesse verificare di nuovo la cosa l’ulteriore passaggio è quello di interrompere la partita ed interfacciarsi con l’ordine pubblico per decidere il da farsi. In quel caso il responsabile delle forze dell’ordine possa decidere autonomamente della sospensione di una partita. Noi siamo in mano ai responsabili dell’ordine pubblico ed è questo quello che possono fare gli arbitri”.
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