Sarri contro la Juve: fino a due stagioni fa era così, quella folle corsa al campionato che vedeva gli azzurri allenati dall’ex Empoli. Lui, l’ex banchiere, si era eretto a monumento del sogno dei napoletani. Si parlava di rivoluzione. Tutto crollato in un attimo, al momento della sua firma con la Juventus.
E ai tifosi del Napoli, in larga parte delusi, tornano in mente alcuni episodi che hanno visto protagonisti proprio Sarri e la Juventus. Da rivali. A novembre 2015, ad esempio, mandò una frecciatina ai bianconeri. Sugli zero rigori concessi al Napoli, disse dopo la gara con l’Udinese: “Per farci dare un rigore forse dobbiamo fare la maglia a righe”.
L’episodio più controverso è quello di aprile 2018, giorno di Juventus-Napoli. All’esterno dello stadio un gruppo di tifosi bianconeri intonava cori sul vesuvio, l’allenatore della Juventus (attuale) mostrò il dito medio. Poi si spiegò così: “Non ho fatto il dito medio ai tifosi della Juventus in quanto tali, in albergo abbiamo scherzato con tifosi juventini. Ho fatto il dito medio a un gruppo di razzisti“.
Nel 2015, all’inizio del ritiro di Dimaro, saltò al coro dei tifosi “Chi non salta è juventino“. Probabilmente non immaginava un futuro in bianconero, ma il gesto resta.
Dopo Fiorentina-Napoli 3-0, del 29 aprile 2018, Sarri dichiarò di aver perso lo scudetto in albergo, proprio a Firenze. Il motivo? La sera precedente si era giocata Inter-Juventus, terminata 2-3 con alcuni episodi discussi e controversi. Che il riferimento fosse a quegli episodi? Chissà. Di fatto, il dolore per il campionato perso all’ultima curva è durato poco.
Così come la dedica dell’Europa League vinta, destinata ai napoletani: “Avrei voluto regalargli una gioia”.
Sarri contro la Juve, ora, è un capitolo opposto: ora Sarri è dalla parte della Juve, pronta a sfidare Napoli e Inter per la vittoria del campionato. E ora, invece, Sarri sarà contro il Napoli. E con i tifosi.
Articolo modificato 16 Giu 2019 - 16:18