Dal primo infortunio di Arek Milik nel 2016, il posto di prima punta è stata sempre una sorta di incognita per il Napoli. L’infortunio del polacco, sconvolse completamente i piani della società che aveva puntato sul numero 99 per sostituire quello che all’epoca era uno dei bomber più forti in circolazione.
Ma il destino a volte sa essere beffardo e “grazie” a quell’infortunio il Napoli scoprì (per merito di Maurizio Sarri ndr) di avere in casa un vero attaccante di razza, uno che con il goal ha un feeling non comune ma che per la maggior parte della sua carriera più che segnare aveva provveduto a servire assist al numero nove di turno.
Questo post in breve
Dries Mertens da allora è diventato l’attaccante del Napoli. Ciro, come amano chiamarlo i tifosi azzurri, in questi anni è stato la salvezza del gruppo di Sarri prima e di Ancelotti poi. Dopo tre anni da prima punta, perché questo è Mertens, non un falso nove, non un attaccante atipico, non un esterno adattato ma una prima punta a tutti gli effetti. Forse è un po’ più basso della media, ma è una delle prime punte più complete in circolazione con un bottino di marcature ed assist collezionati che farebbe invidia a qualsiasi attaccante al mondo.
I numeri parlano chiaro: in appena tre stagioni in quello che poi si è rivelato essere il suo “ruolo naturale”, il folletto belga ha collezionato 75 reti e 36 assist collaborando attivamente quindi a ben 111 reti azzurre. Numeri da capogiro che troppo spesso vengono dimenticati e senza alcuna ragione messi in secondo piano nella ricerca spasmodica di un attaccante che possa aumentare la percentuale di reti della squadra allenata da Carlo Ancelotti.
Sabato a Firenze, nella prima di campionato, complice un affaticamento muscolare di Milik che lo ha tenuto ai box nelle ultime settimane, toccherà ancora a lui guidare l’attacco del Napoli. Il numero 14 azzurro, che ha il cuore di un 9 puro colorato d’azzurro e che da sempre ha dimostrato l’attaccamento e l’amore sia per la città quanto per la squadra, ancora una volta avrà il compito di dimostrare che lì davanti, il Napoli ha un vero bomber di razza, che al contrario di altri, ama i colori per i quali gioca e quest’anno ha l’obiettivo di diventare il più grande marcatore della storia del Napoli.
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ILARIO COVINO
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Articolo modificato 10 Nov 2020 - 11:28