Sembrava una serata da dimenticare quella di ieri sera all’Allianz Stadium, ma poi qualcosa è cambiato. Scatta il secondo tempo, dentro Mario Rui e Lozano.. e dopo l’ennesima rete della Juve, la magia ha inizio. Uno, due, tre gol. È stato il delirio. Non importava più di vincerla, non importavano più i tre punti. Quel pareggio conquistato in quindici minuti era la più dolce delle vittorie. Un Napoli completamente trasformato rispetto al primo tempo, un Napoli che ci credeva davvero. L’impresa, allora, era possibile.
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Ma non tutte le favole hanno un lieto fine, ieri ne abbiamo avuto la prova. Quella di ieri non era una favola, era la vita – e nella vita bisogna lottare: sempre. Un finale sciagurato, che tuttavia poteva essere evitato. Un finale che lascia l’amaro in bocca e che poteva essere trasformato in vittoria, se solo le cose fossero andate diversamente. Si, diversamente. Perché il Napoli poteva portare a casa il pareggio e anche un’ipotetica vittoria. Il Napoli poteva dare il colpo di grazia alla più acerrima nemica se solo non si fosse accontentato di un’illusoria sicurezza. Uno degli errori che spesso commettiamo, è quello di accontentarci e adagiarci non appena le cose iniziano ad andare nel verso giusto, speranzosi che possano continuare ad andare bene fino alla fine. Ed è qui che scatta l’errore, la perdita improvvisa di tutto ciò che fino ad un secondo prima era nostro. Sì, nostro.
Dopo la rete del 3-3 il Napoli si è accontentato, ha rallentato. Non importava più la vittoria, oramai il pareggio era stato conquistato: “Manca poco alla fine, ce l’abbiamo fatta”. Palla alla Juve, che nonostante la botta della rimonta avanza timorosamente.. una, due, tre volte. Meret riesce a bloccare tre tiri a pochi minuti dal fischio finale. Il pericolo era lì in agguato, ma nessuno sembrava accorgersene. Poi è arrivata la condanna, come una doccia fredda, da chi meno te l’aspetti. Proprio lui, Kalidou Koulibaly, il muro invalicabile, colui che sei certo riuscirà a bloccare ogni incursione avversaria, sì.. proprio lui. All’ennesimo lancio da parte della Juve su calcio di punizione ci mette il piede e la palla va dritta in rete, una decisione presa al 91′ e che gli costerà cara, chissà per quanto tempo.
Basta un gol per cambiare tutto, basta meno di un secondo per perdere quello che con gran fatica hai guadagnato. Ah, se solo non ci fossimo accontentati di un pareggio. Se solo il Napoli avesse continuato ad attaccare, evitando che il gioco si concentrasse nella propria metà campo, forse oggi staremmo parlando d’altro. Forse stanotte Koulibaly avrebbe chiuso occhio. Forse oggi staremmo celebrando quella che sarebbe stata la più grande delle imprese.
Caro Napoli, che questa lezione ti serva d’esempio. Vai avanti a testa alta, ma soprattutto, abbi sempre fame di vittoria e non accontentarti mai, ma proprio mai.
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Angela Argenziano
Articolo modificato 1 Set 2019 - 11:45