Il gioiellino che il San Paolo ha ammirato oggi non era l’impianto, non era neanche Dries Mertens. Abituati ai colpi del fuoriclasse belga-napoletano, ormai normalità da queste parti, la scena l’ha secondariamente rubata un ragazzino che vent’anni li compirà soltanto fra dieci giorni.
La carta d’identità non mente: Eljif Elmas è nato il 24 settembre del 1999. Non sembra, a vederlo destreggiarsi con così tanta confidenza. Settantacinque minuti di livello altissimo per il macedone contro la Sampdoria. Era la prima da titolare, il debutto assoluto al San Paolo. Le gambe non gli sono tremate, la mente non ha fatto voli pindarici. Ben saldo sul terreno di gioco, ma le idee lo fanno viaggiare, le sue capacità – invece – gli donano abilità particolari. È multitasking, tanto per iniziare.
Sulla carta fa il mediano a due, in campo fa quello e tanto altro. Fa sì il centrocampista di rottura quando c’è da spezzare il gioco della Sampdoria, meglio nella ripresa che nel primo tempo. Fa la mezzala, quando si inserisce a tu per tu con Audero e sbaglia di misura. Poco male, ha la stoffa del predestinato. Fa anche l’attaccante aggiunto, quando con una serpentina folle slalomeggia tra le maglie nere della Sampdoria e per poco non trafigge ancora Audero.
Era già abituato, alla duttilità, Eljif Elmas. In nazionale Igor Angelovski, saggio ct della Macedonia, ne ha sfruttato tutte le qualità. Nelle ultime partite ha giocato in due posizioni diverse: da attaccante al fianco di Nestorovski contro Israele, da esterno alto contro la Lettonia.
Ancelotti lo sta plasmando, ne sta capendo man mano le qualità e lo sta modellando – o lo modellerà – a seconda delle circostanze. Un calciatore come lui, un trasformista come pochi, è il sogno di ogni allenatore. Un diamante grezzo, pronto a brillare con il duro lavoro.
Per ora impressiona, da domani dovrà pensare ad altri due obiettivi: crescere e trovare continuità. Così, l’avvenire sarà roseo e garantito.
Vittorio Perrone
FONTE FOTO: SSC NAPOLI
Articolo modificato 14 Set 2019 - 23:52