Si è mosso con la sicurezza di un veterano, ha strappato nient’altro che applausi e consensi. Giovanni Di Lorenzo l’ha indovinata alla grande, la prima di Champions. La prima notte di gala, con lo smoking migliore. Se l’è regalato da solo, questo sogno, con il lavoro e l’impegno. E le prestazioni sul campo. Precoce, ma non troppo: Giovanni Di Lorenzo ha 26 anni, non è più un giovane di belle speranze, è un calciatore già maturo e consolidato. Gli manca l’esperienza a grandi livelli, ma in questo ambito ha fatto passi da gigante. Conta una stagione in Serie B e una in Serie A. Pochissimo.
Eppure le movenze sono quelle del veterano, la personalità anche. Dinanzi aveva Manè, Firmino, Salah e qualche scorribanda occasionale di Robertson. Se l’è cavata egregiamente, anche da terzo centrale aggiunto quando s’è trattato di palleggiare dal basso. Non ha potuto infliggere colpi, ma ha badato al sodo, al guardarsi le spalle, alla pura fase difensiva.
Un sogno, per lui: poco più di due anni fa, nel 2016-17, giocava nel Matera in Serie C. Un balzo da gigante, prima con l’Empoli, ora con il Napoli. In poco più di due anni. Di Lorenzo si è ripreso quello che gli spettava di diritto e ora la sua carriera sembra una lunga discesa.
In ordine, ha già affrontato Ribery, Cristiano Ronaldo, Mané e Salah. Di lui, Ancelotti ha detto: “Oggi prima della partita ho chiesto a Di Lorenzo quante partite avesse fatto in Champions, mi ha detto neanche una e ha giocato molto bene”.
Articolo modificato 18 Set 2019 - 17:21