La superlativa prestazione all’esordio in Champions League contro i campioni in carica del Liverpool ha riacceso gli animi, qualora ve ne fosse stato bisogno, in quel di Napoli. I risultati in campionato e la vittoria contro i Reds in Europa hanno confermato il buon momento degli azzurri in questo avvio di stagione.
E se anche uno come Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool, ha parlato del Napoli come una delle squadre che può vincere la Champions League, questo ci restituisce la cifra del valore della truppa azzurra quest’anno nel torneo continentale più importante.
Nonostante alcune polemiche e critiche, il mercato estivo operato dai dirigenti partenopei si è rivelato lungimirante. Si ha come la sensazione di aver ritrovato quella grandezza che nell’ultima parte della stagione passata era mancata. Il risultato della prima sfida del San Paolo in Champions è frutto proprio delle mosse operate dalla società in questa direzione.
Dal punto di vista qualitativo, il Napoli si è notevolmente migliorato rispetto allo scorso anno, andando a pescare giovani e promettenti talenti non solo in Europa (leggasi Hirving Lozano) ma anche in Italia, come nel caso di Giovanni Di Lorenzo, già in gol con la nuova casacca azzurra.
Ma la vera forza del team allenato da Carlo Ancelotti risiede nello zoccolo duro della squadra, quel gruppo di cinque calciatori che ormai vive in simbiosi da sei stagioni di fila. Stiamo parlando del quintetto delle meraviglie (si passi il termine cestistico) dei veterani azzurri Dries “Ciro” Mertens, Lorenzo Insigne, Josè Callejon, Kalidou Koulibaly e Faouzi Ghoulam, insieme all’ombra del Vesuvio dalla stagione 2014/2015.
Anche questo elemento testimonia la volontà di dare continuità ad progetto che possa garantire a lungo stabilità ed efficacia d’azione. Come il Napoli, solo la Juventus (campione d’Italia da otto stagioni consecutive) può vantare simili dati. Ma non è tutto. I tempi sembrano più che maturi per operare quel sorpasso che almeno tre volte negli ultimi quattro anni è stato così vicino dal diventare realtà. Nonostante questa continuità di risultati e, al netto del cambio dell’ultimo allenatore, di fluidità del gioco, alla bacheca del Napoli targato De Laurentiis manca ancora un trofeo degno di tale nome.
Può sembrare banale, finanche blasfemo, ma se questi arriverà a stretto giro (perché non quest’anno?), il Napoli di Mertens e Insigne potrebbe perfino oscurare quello che è stato il Napoli del mito. Ovviamente, si tratta di epoche e stili di gioco diversi: il Napoli che fu di Diego Maradona e compagni, verrà per sempre ricordato come irripetibile ed è giusto che continui ad essere così anche in futuro.
Come trent’anni fa, il club azzurro ha la possibilità di riscattarsi dal predominio a senso unico che in Italia, oggi, ha i colori e il nome della Juve. Le condizioni per fare il grande salto di qualità sembrano sussistere e il positivo avvio di stagione ha confermato l’esistenza di una serenità (vedi anche la gestione delle ripercussioni alla sconfitta-beffa contro i bianconeri) che potrebbe rivelarsi fondamentale per il prosieguo della stagione.
Tornando a parlare di Champions, quella vista contro gli inglesi al San Paolo è stata una squadra che ha saputo giocare ed affrontare ad armi pari una delle principali squadre del torneo. Ad Ancelotti va dato merito di aver saputo esaltare le individualità del gruppo, pur rispettando un canovaccio di gioco che il Napoli negli ultimi anni non ha mai mutato. E per uno come Ancelotti, abituato a giocare determinate partite di Champions, non è poco.
Ma c’è ancora tanto da lavorare per raggiungere la perfezione, ammesso che questa sia caratteristica realmente decifrabile di un complesso calcistico. Se il Liverpool avesse fatto il Liverpool, ovvero fosse stato più spietato nelle ripartenze ad inizio match come l’undici di Klopp ci ha fatto vedere spesso quest’anno, gli azzurri avrebbero di sicuro sofferto di più e magari non avrebbero neanche portato la vittoria a casa. Ma i partenopei sono stati sempre sul pezzo sin dal primo minuto, non dando mai punti di riferimento all’avversario e questo rappresenta l’ennesimo segnale di una squadra consapevole della propria forza.
Questo è oggi il Napoli, un animale potenzialmente mortale per chiunque che spesso gioca a farsi male da solo. Ecco perché a questo avvio di stagione dovrà, per forza di cose, seguire altrettanti momenti convincenti per pensare davvero di poter arrivare in fondo alle competizioni in corso.