In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Paolo Bargiggia, giornalista:
“Gli allenatori sono uomini e in quanto tali che vivono di stimoli e di appagamenti: Ancelotti ha vinto così tanto che ora gli mancano gli stimoli per fare la differenza, così come a Mourinho e a Spalletti. Se il Milan lo prendesse farebbe un errore, continuerei con Giampaolo”.
”Tornando ad Ancelotti credo che il primo a non essere soddisfatto della gestione sia Aurelio De Laurentiis. Se per anni si è fatto l’antagonista per lo scudetto, si prende Ancelotti e si manda via Sarri – che per me invece doveva rimanere – e ora si è a sei punti dalla vetta, al quarto posto e con diversi problemi tra cui la gestione di Insigne, forse qualche dubbio viene. Sarebbe strano accontentarsi di questa gestione. Bisogna essere chiari con gli obiettivi: se non si fanno proclami non si illude nessuno, ma se i risultati non sono quelli prefissati, allora qualche interrogativo si pone. Ancelotti ha scelto Napoli dopo aver detto di no alla Nazionale e non aveva altre proposte e aveva paura di uscire dal giro, perché c’erano altri allenatori emergenti come Tuchel.
Ha fatto bene a scegliere Napoli ma c’è un’incongruenza tra i proclami di De Laurentiis, con la suscettibilità dell’ambiente che non si può criticare: io ho ricevuto dei tweet della società perché faccio l’opinionista. Ancelotti non è un bidone, assolutamente, ma per ciò che stiamo vedendo: il gioco è involuto, i giocatori non migliorano più così tanto, l’entusiasmo allo stadio non c’è, quindi è consentito dire che se i risultati sono questi si può prendere un allenatore che costi meno ed evitare di veicolare progetti che non corrispondono al vero? De Laurentiis doveva far dimenticare Sarri, con cui si erano schierati tutti i tifosi. E non fatemi passare per quello che vive come anti-Ancelotti”.
Concludendo: ”Ieri ho fatto un tweet su Conte, dove ho scritto che ha passato due settimane a prendere i giornalisti a calci nel culo e che ha nostalgia dell’Inghilterra, dimenticandosi che in Italia ci sta perché gli danno 11 milioni di euro a stagione, e che forse doveva destinare le forze a non farsi dare una lezione dalla Juventus”.
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