Hanno strappato meno applausi di quanti ne meritassero, ma il momento lo spiega: gli umori a Napoli sono quelli che sono e persino due successi possono passare inosservati. Alex Meret e Giovanni Di Lorenzo, però, nella babele di critiche non sono ancora entrati. Sono tra i pochi inattaccabili, questa è almeno l’opinione comune.
Perché Alex ha i guantoni caldi di chi – di palloni – ne ha respinti parecchi in queste prime giornate. Le parate più belle su Douglas Costa, Salah, Berge, Ansaldi. A 22 anni si è caricato responsabilità notevoli quando il Napoli sbandava, delle prime nove partite giocate è il più in crescita. Ha messo il lucchetto alla porta e ora si è conquistato di nuovo la nazionale: un bravo, ogni tanto, potrebbe scapparci.
Chi ha conquistato la nazionale è Giovanni Di Lorenzo, ma la sua storia è un po’ diversa. Al ballo dei debuttanti nel grande calcio, appena al secondo anno di Serie A, la crescita dell’ex Empoli – considerando i 26 anni già compiuti – è imponente quanto repentina. Dal Matera in Serie C alla Champions in due anni e mezzo: Salah non s’è trovato davanti un bel cliente, neppure Mané o Firmino. Lui sprinta, accompagna, talvolta funge da ala ma è accorto quando c’è da guardarsi le spalle. Sembra completo: sono sensazioni, serve una continuità che finora sta iniziando a mostrare.
Il Napoli più bello, per ora, è Made in Italy: due sorprese che piaceranno anche a Mancini. Per ora, in nazionale, attendono pazientemente il loro momento. Di questo passo, arriverà. Ma con calma: prima c’è da prendersi il Napoli e aiutarlo a rialzare la china.
Articolo modificato 14 Nov 2020 - 16:36