Il Napoli è costretto a rincorrere le battistrada della classifica sin dalle prime giornate del nuovo campionato di Serie A. Questa l’amara verità per i tifosi azzurri che oggi si pongono tanti interrogativi, soprattutto rispetto a quanto accaduto durante le trattative di mercato in estate, in una stagione (la seconda con Carlo Ancelotti in panchina) che si preannunciava cruciale per le sorti del club partenopeo. A tutti, infatti, è noto che l’attuale roster azzurro il prossimo anno potrebbe perdere pezzi pregiati (Callejon e Mertens su tutti), giocatori che hanno fatto la storia e trainato questa squadra nell’ultimo quinquennio.
Il bilancio non può dirsi pienamente positivo per gli azzurri, anche perché alcuni passi falsi hanno minato i progetti dell’ex tecnico del Real Madrid in campionato. E parliamo delle sconfitte del Napoli. Se la prima, contro la Juventus poteva anche essere ampiamente preventivabile, la seconda, contro un Cagliari partito per non retrocedere e mantenere la categoria, è stata un vero e proprio terremoto, tanto più che è arrivata davanti al pubblico amico del San Paolo.
Di più, il pareggio a reti bianche maturato a Torino contro i granata è suonato a molti come una sorta di resa di fronte alla coppia di testa del campionato. Ma non è questo il tempo dei processi. Almeno non ancora. Anche perché, solo poche settimane fa, all’ombra del Vesuvio si consumava una delle battaglie più avvincenti di questo primo scorcio di stagione, in Champions League contro i campioni in carica del Liverpool, dominati e superati con una schiacciante superiorità. E allora è giusto ripartire da quella gara del San Paolo per riproporre un Napoli che dovrà, di qui alla fine, dire la sua anche per quanto riguarda il discorso Scudetto in Serie A.
Ma è giusto anche fare i conti con lo stato delle cose. Ci sono dei giocatori all’interno della rosa azzurra che stanno rendendo inspiegabilmente al di sotto delle attese. Ovviamente, qui non si vuole additare a questo o quello la causa dei mali, o meglio, delle difficoltà del Napoli. Ma riuscire a evidenziare alcune lacune dei singoli potrebbe essere esercizio utile a capire cosa realmente nel gruppo non gira per il verso giusto.
Sotto processo in queste primissime gare è finita la difesa partenopea che in sette partite di campionato ha già subito dieci gol. Allan e Koulibaly su tutti hanno deluso. Ma c’è da dire che i due hanno saltato gran parte della preparazione atletica con la propria squadra perché impegnati con i tanti impegni estivi delle rispettive selezioni nazionali. Koulibaly, suo malgrado, è diventato l’emblema di questo non esaltante inizio per i partenopei. Si ricorderà infatti il suo autogol in zona Cesarini in Juventus-Napoli che ha regalato la vittoria ai campioni d’Italia: senza quello sciagurato errore (e dunque con una gara che si sarebbe risolta con un punto per parte), adesso il Napoli guarderebbe la classifica con un altro occhio. Un dato numerico viene in aiuto alla nostra analisi. Considerate le ultime due stagioni di campionato: Koulibaly ha recuperato in media la metà dei palloni quest’anno (24 contro le 48 dello scorso anno).
E per questo vale la pena cercare un po’ di serenità in tutta questa confusione. Farebbe comodo inserire un metronomo in mediana, un giocatore capace di dirigere i tanti esterni che affollano l’undici titolare del Napoli. Magari qualcosa arriverà nella finestra di mercato invernale di gennaio. Ancelotti, nel frattempo, avrà l’obbligo di far quadrare i conti all’interno del suo spogliatoio. E ci riferiamo al rapporto con Insigne. Quanto accaduto di recente è il segno inequivocabile che c’è qualcosa che non va. Se il tecnico emiliano non considera l’attaccante napoletano come una pedina insostituibile risulta del tutto evidente come tra i due vi sia più di una frizione. Ma questa squadra ha le caratteristiche per tornare a lottare in vetta alla classifica di Serie A e tenere testa, come abbiamo visto, anche alle più quotate squadre in Champions League.