IBRAHIMOVIC NAPOLI – È l’argomento delle ultime ore. A Napoli, tra le strade, tra i bar e sui social, non si parla d’altro. L’acquisto di Zlatan Ibrahimovic sarebbe conveniente o meno?
Già, perché il campione svedese nelle scorse ore ha stuzzicato la fantasia dei tifosi del Napoli. Qualche settimana fa, Zlatan aveva elogiato Ancelotti, mandando un primo messaggio subliminale: “Ancelotti è uno dei migliori allenatori del mondo, l’ho avuto al PSG solo per un anno. Mi piacerebbe lavorare ancora con lui“.
Attestati di stima per il tecnico azzurro, a cui hanno fatto seguito parole al miele per la città e la squadra: “Ho apprezzato l’ultimo documentario dedicato a Maradona, nessuno è come lui. Ecco, vedendo l’amore di quella città mi verrebbe quasi la voglia di provare un’esperienza al Napoli: sarebbe fantastico replicare ciò che fece Diego. Non sto dicendo che andrò là, la decisione finale dipenderà da vari aspetti, ma quella è una piazza che crea entusiasmo: con me il San Paolo sarebbe pieno ogni domenica. E poi c’è Ancelotti, un grande“.
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Insomma, una volontà nemmeno troppo celata di vestire la maglia azzurra del Napoli. Una stima ricambiata dallo stesso Ancelotti che, scherzando (o forse no) ha ammesso che una telefonata a Zlatan l’avrebbe fatta. Tanto è bastato per accendere l’entusiasmo in città. E i tifosi a questo punto se lo chiedono davvero: ma Ibrahimovic al Napoli potrebbe ancora servire? Una domanda legittima, che divide i pareri. Gli schieramenti del sì e del no sono già formati.
I motivi che fanno propendere per il no sono per tutti sempre gli stessi:
Argomentazioni valide, intaccabili. La ragione del cervello, ma anche della tasca (Ibra guadagna 6,3 milioni di euro ai Los Angeles Galaxy, ndr), fa pensare che quella dello svedese in maglia azzurra possa essere soltanto una suggestione e nulla di più. Eppure il richiamo del cuore è troppo forte per non valutarlo affondo. Perché in fondo al Napoli manca proprio quello: un campione.
I numeri non si discutono, 52 gol in 56 partite in MLS fanno capire come Zlatan possa ancora fare la differenza. Ma le doti che porterebbe in dono lo svedese sono altre. Esperienza, cattiveria agonistica, forza, mentalità vincente, ma soprattutto ciò di cui la piazza di Napoli ha disperatamente bisogno in questo periodo: l’entusiasmo. Ibrahimovic sarebbe davvero in grado di riempire il San Paolo, attirare l’attenzione mediatica di tutto il mondo. Un affare anche di merchandising, da centrare a parametro zero a partire da dicembre 2019.
Per un “campione della gestione” come Carlo Ancelotti non sarebbe un grosso problema far coesistere tanti attaccanti. Così come l’età non può rappresentare un ostacolo, basti vedere quanto sta incidendo lo stesso Ribery alla Fiorentina, dove pian piano sta diventando l’idolo della tifoseria, riuscendo a far crescere anche i vari Chiesa, Sottil e Castrovilli che hanno la possibilità di seguirlo in allenamento.
Già, perché questo è un aspetto che non andrebbe sottovalutato: Ibra sarebbe in grado di portare la propria esperienza, mettendola al servizio dei vari Milik, Lozano e via dicendo. Non per forza “rubando” loro solo spazio.
Certi calciatori restano campioni, sempre. O almeno fin quando hanno la giusta voglia di fare la differenza. E Ibra, la differenza, è ancora in grado di farla.
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Pasquale Giacometti
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Articolo modificato 20 Ott 2019 - 13:05