Questo è stato il Napoli di Ancelotti: carico di aspettative, colmo di delusioni. Gattuso è la risposta giusta?

Come un treno che giunge al capolinea prima del previsto, come un sogno che cade in mille pezzi ancor prima di iniziare, così finisce l’era Ancelotti. Un sogno, così era stato considerato dai tifosi azzurri. Il privilegio di veder allenata la propria squadra del cuore da uno degli allenatori più grandi, uno che “ha vinto di tutto”, con la speranza che quel “tutto” potesse far spazio anche ad un trofeo in casa Napoli. Ma così non è stato, come i sogni che non sempre si avverano o perlomeno, non vanno come noi vorremmo.

Ancelotti-Napoli, la mossa perfetta dopo Sarri

Ancelotti al Napoli è stata la mossa perfetta dopo l’addio di Maurizio Sarri, una scelta fatta e pensata ad hoc da Aurelio De Laurentiis per smorzare la delusione e la rabbia dell’addio del Comandante, nel frattempo approdato alla Juventus. Doveva cambiare tutto Ancelotti, doveva portare il Napoli ancora più in alto, doveva riuscire in quello in cui Sarri aveva fallito: conquistare un trofeo. Perché il bel gioco, da solo, ad una certa aveva stancato. Perché il bel gioco senza trofei non sarebbe servito a nulla. Ancelotti doveva chiudere il cerchio, accompagnando il grande Napoli creato e forgiato da Sarri alla vetta. Ma così non è stato. Forse l’eredità di Maurizio Sarri era troppo grande da sostenere, anche per qualcuno che ha vinto di tutto. Forse in quel momento era davvero finito un ciclo. Forse si doveva semplicemente smettere di pretendere di più.

L’era Ancelotti, dalle stelle alle stalle

L’era di Ancelotti a Napoli è iniziata nel migliore dei modi. Entusiasmo a mille, aspettative forse un po’ troppo alte, anche e soprattutto in ottica mercato. Con un allenatore del genere, sono stati affiancati al Napoli una valanga di nomi tra i più disparati. C’era stata una promessa: James Rodriguez, anche quella rimasta solo una promessa, e nulla più. Che non sarebbe stato più lo stesso lo si è capito quando il pallone ha iniziato a rotolare e il campo a parlare. Gli azzurri ancora pregni del gioco del suo predecessore, giocavano ancora a memoria. Quando l’impronta di Sarri ha cominciato ad affievolirsi fino a scomparire, sono iniziati i problemi. Nessuno voleva ammetterlo, per paura o meglio per colpa della solita speranza che tutto sarebbe andato nel migliore dei modi, che prima o poi il Napoli sarebbe esploso e avrebbe conquistato ciò che meritava. Certo, il Napoli alla fine è esploso, ma nel peggiore del modi possibili.

Il Napoli è esploso nel peggiore dei modi

Quello che nessun tifoso vorrebbe mai che accadesse alla propria squadra, è accaduto nel secondo anno di Ancelotti a Napoli. Un “mal di pancia da spogliatoio”, che si è trasformato in qualcosa di più serio, di più grave. Prima dell’ammutinamento nessuno aveva capito fino in fondo, ma che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, quello era chiaro ai più. Che la colpa sia di Ancelotti, per non aver saputo adeguare il suo gioco a quello della squadra, ignorando le richieste dei tesserati? O forse dei calciatori, ribellatisi alla loro guida, tradendo così i tifosi e la loro maglia? Di chiunque sia stata la colpa, adesso non conta più. Bisogna ripartire, nel migliore dei modi e più in fretta possibile.

Gattuso è la risposta giusta?

Aurelio de Laurentiis stavolta ha compiuto un’altra scelta, Gennaro Gattuso. Certo, la delusione dei tifosi è tanta dopo essere stati abituati al nome di Carlo Ancelotti, ma bisogna essere obiettivi. La stessa situazione si era verificata con l’approdo in azzurro di Maurizio Sarri. Poco conosciuto, aveva reso scettici gran parte dei tifosi, gli stessi che poi si sono dovuti ricredere una volta visto il suo gioco. In questi casi sono sempre i fatti a parlare: un allenatore pluri-premiato non è riuscito a superare e nemmeno eguagliare il cammino del suo predecessore. Che possa riuscirci Gattuso? Il suo carattere deciso e la sua tempra non possono far altro che giovare ad un ambiente che ha bisogno di una sincera strigliata. Magari è proprio lui la figura che in questo momento serve più al Napoli. Perché come ci ha insegnato l’esperienza.. i trofei, i premi, contano fino ad un certo punto. Ed è proprio quando si arriva a toccare il fondo che scatta qualcosa, e quel qualcosa deve scattare anche nell’ambiente Napoli. Talvolta i miracoli accadono, i sogni si avverano e l’allievo arriva di gran lunga a superare il maestro.

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Angela Argenziano

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