Maurizio Sarri, ex Napoli e attualmente allenatore della Juventus, ha presenziato alla festa per i 100 anni del Figline, in occasione della quale ha pronunciato alcune parole. Questo quanto raccolto da TMW:
“Spero e credo che in me ci sia ancora qualcosa del Sarri del passato. Lo spirito è lo stesso, in campo sono sempre quel Sarri lì. Un mese fa mi hanno chiamato a Nyon per una riunione con i migliori allenatori del mondo e io al segretario della Juve ho detto: ‘Ma hanno chiamato me? Sei sicuro?’ Lo spirito è sempre quello, uno crede che le emozioni derivino dalla mediaticità dell’evento, ma l’evento ce l’hai dentro. Le emozioni che ho provato a fare Sangiovannese-Montevarchi le ho provate poche volte da allenatore, neanche nelle finali internazionali”.
Rapporto col Figline?
“La Serie A mi appariva un mondo abbastanza lontano, i miei eroi da bambino erano proprio i giocatori del Figline. Ho avuto la fortuna di giocarci, di arrivare in prima squadra insieme ai miei amici di infanzia. Una cosa di una bellezza unica”.
Progetti futuri per Figline?
“È vero che sono nato a Napoli, ma mi sento figlinese al 100%. Mi piacerebbe creare qualcosa per Figline, con un gruppo di amici abbiamo l’obiettivo di dare una mano a tutte le associazioni sportive di qui e di riportare i figlinesi in piazza, oltre a rilanciare l’Oratorio dei Salesiani”.
Passione per il ciclismo?
“Io sono strano… Faccio l’allenatore di calcio, ma se la sera ci sono in contemporanea il Tour de France e una partita guardo sicuramente il ciclismo”.
Sfide con Allegri?
“Ricordo una volta Sangiovannese-Aglianese… L’allenatore dell’Aglianese era Massimiliano Allegri. Finì 0-0, nessun gol. A fine partita ci disse un tifoso: ‘Se siete due allenatori voi…’.
Quando ha iniziato a fumare?
“Fino a quando giocavo, fumavo solo la domenica sera durante le partite. In settimana pochissimo, quasi mai”.
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Articolo modificato 24 Dic 2019 - 11:23