A Radio Marte nel corso di “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Alessandro Cosentino, leader storico dei Fedayn della curva B. Ecco quanto evidenziato:
“Domani sera saremo tutti al San Paolo nonostante non si sia raggiunto alcun accordo col club. Il nostro non era uno sciopero, quello lo fanno i lavoratori che chiedono i propri diritti per un certo lavoro. La nostra invece è una passione che portiamo nel cuore e non lo facciamo a scopo di lucro.
Il nostro presidente ci sta togliendo con il suo modo di porsi la nostra passione ed è da anni che ribadisce certe cose. Nella vita si dà per ricevere e lui ha ricevuto tantissimo da questo popolo. Domani torneremo in gradinata, ci riprenderemo il posto che ci appartiene e non perché è di nostra proprietà, ma perché lo abbiamo coccolato negli anni. Quei gradoni hanno segnato la vita di tanti giovani che adesso non sono più così giovani.
Cercavamo un dialogo perché volevamo esporre le nostre ragioni, c’è stato un avvicinamento, ma non da parte del Napoli e ci hanno detto che se saremo corretti in determinate situazioni come le vie di fuga, potremo tornare a casa nostra.
Domani al San Paolo torneremo a cantare e lanciare cori e chiedo a tutti di essere presenti e carichi perché dovremo accompagnare i nostri colori ad un traguardo. Torneremo a far sentire la nostra voce perché il silenzio del San Paolo è ancora più assordante del boato dello stadio di Fuorigrotta e dovremo fare la differenza: chiedo a tutti di essere fiduciosi perché la storia deve cambiare. Torniamo allo stadio perché ci siamo sentiti in dovere, ancora una volta, di dare una mano alla squadra nonostante la società non ci sia venuta incontro in nessuna maniera. Ci siamo stretti ancora una volta attorno alla nostra passione, alla maglia azzurra”.
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Articolo modificato 20 Gen 2020 - 19:52