Certi amori non finiscono: il ritorno degli ultras in Napoli-Lazio

Lo raccontano i libri, i film, la vita quotidiana. Avete presente l’amore ritrovato? Un po’ come i ritorni, quelli necessari, quelli che avvengono per passione, per volontà, per desiderio. Un po’ come il silenzio, quello che diventa pesante e assordante e che deve essere messo a tacere. Ecco cosa è successo al Napoli e alla sua tifoseria.

Un amore quasi messo in pausa, in stand by. Una crepa, che raccontava cose sospese e bisognose di essere chiarite. Un periodo nero. E si sa, nei periodi bui ognuno preferisce starsene da solo a fare i conti con i propri errori, a rinfacciare le mancanze, a sottolineare le colpe altrui. Poi arriva un momento. Il cuore inizia a battere di nuovo forte, forse la strada giusta da percorrere è quella del ritorno. E allora a parlare non sono più i rancori o il risentimento. A parlare è di nuovo la passione. Si dice che amore sia ritorno. Amore è quello che stasera la curva ha dimostrato alla squadra.

E quel canto, dopo Napoli-Lazio di Coppa Italia, ha sancito una storia di perdono. Quel canto ha urlato che, divisi, forse ci si fa solo male. Un canto che determina un piccolo lieto fine, forse. Un “comunque vada, noi ci siamo ancora”. Ecco, amore è andarsene e poi tornare dove è casa, perché la passione è più forte di ogni altra cosa. Amore è Napoli e IL NAPOLI. È storia infinita. È che, vada come vada, noi siamo e saremo sempre così: all’infinito, vicendevolmente necessari.

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