Muoversi bene tra le linee, sapere cosa fare, giocare la palla, farla girare, saperla controllare.
L’intelligenza di Milik, che segna di testa ma è anche bravo a calciare. Ed Elmas, il suo primo gol in serie A, le lacrime di gioia di un ragazzo che sa di aver raggiunto un traguardo.
E poi, a spezzare l’idilliaca prospettiva di una partita positiva, il capolavoro in perfetto stile Fabio Quagliarella, il pareggio della Samp su rigore e una serie di intensi imprevisti.
Ma il passato insegna che, se perdere è una pecca, arrendersi è la vera e propria sconfitta. L’importante è sempre provare a risalire.
E così, l’odierno Diego partenopeo firma il 2-3.
Ma partite come questa non mancano di colpi di scena e di attimi col fiato sospeso. Così, dopo una serie di lunghi ed estenuanti minuti di recupero, al Ferraris la serata si colora definitivamente di azzurro e il risultato si chiude grazie al ritorno di Ciro Mertens, che fa letteralmente impazzire tutti.
A posteriori? Ancora tanti errori da evitare, ma a guardarla solo quindici giorni fa quasi sembrava una squadra diversa da quella di stasera, nell’intesità, nell’armonia e nella qualità di gioco. E invece è la stessa, a dimostrazione del fatto che anche le cose rotte, con amore, impegno e dedizione, possono aggiustarsi per poi tornare forse più belle di prima.
Articolo modificato 15 Nov 2020 - 19:32