Lorenzo Insigne e una fascia che non pesa più: ora il Napoli ha il suo capitano!

Nella vittoria di ieri contro la Sampdoria, il Napoli ha mostrato tutte le sfaccettature della sua assurda stagione fino. A Marassi, gli uomini di Gattuso nei primi minuti hanno addirittura fatto ricordare il Napoli sarriano per fluidità di gioco e facilità di manovra raccogliendo subito il doppio vantaggio.

La straordinaria rete di Quagliarella, sul finire del primo tempo ha però tolto certezze ad una squadra che non sembra ancora uscita del tutto dal momento più buio. Nel finale, solo l’orgoglio e la grande qualità a disposizione sulla panchina hanno permesso agli azzurri, di tornare a casa con i tre punti. C’è però un giocatore che dall’inizio dall’inizio dell’avventura Gattuso ha mostrato una sola ed unica faccia, quella del capitano.

IL CASO INSIGNE

Lorenzo Insigne nel corso del ciclo Ancelotti, è stato il “problema” tattico e non solo del Napoli. Il 4-4-2 che proponeva l’ex tecnico azzurro poco si confaceva alle caratteristiche del numero 24. In un anno e mezzo poi, il feeling con Carletto non è mai veramente scattato e le sue prestazioni sono andate via via peggiorando sempre di più, deteriorando anche il già complicato rapporto tra Insigne e la piazza partenopea che con i figli della propria terra non è mai stata troppo morbida.

Questa stagione per lui doveva rappresentare la prima da vero capitano dopo l’addio di Marek Hamsik nel febbraio 2019. Dopo Paolo Cannavaro quindi, per non tornare troppo indietro nella storia azzurra, un napoletano vestiva nuovamente la fascia di capitano della squadra. L’atteggiamento del talento di Frattamaggiore però non è certamente sembrato quello di un leader che trascina gli altri nei momenti più difficili della stagione, anzi.

Il rapporto con Ancelotti, la tribuna contro il Genk, l’ammutinamento di Napoli-Salisburgo, il goal che non arrivava ed un rapporto con la piazza ai minimi storici, stavano trasformando uno dei talenti più cristallini del calcio italiano in meno di un giocatore normale.

FINALMENTE UN CAPITANO

Se c’è però qualcuno che ha avuto benefici dalla cura Gattuso ad oggi, questo è proprio Lorenzo Insigne. Ringhio lo ha subito messo al centro del suo progetto tattico basato sul 4-3-3 responsabilizzandolo e facendolo sentire importante, cosa che probabilmente gli è mancata più di tutto nell’ultimo anno e mezzo.

Dal giorno uno del ciclo Gattuso, anche nella mancanza di risultati da parte della squadra, sul terreno di gioco si visto un nuovo Insigne, che fino a quel momento nessuno a Napoli era riuscito ad ammirare. Le giocate, la continuità nella corsa, la voglia di sacrificarsi per dare una mano in difesa, i passaggi al millimetro per i compagni sono caratteristiche che non gli sono mai mancate e rivederle fanno quasi male al cuore per quello che si era visto nei mesi precedenti.

La cosa che però è saltata subito all’occhio aldilà dei fattori che riguardano puramente il campo è l’atteggiamento di Lorenzo Insigne. L’esterno azzurro ora è diventato capitano. Mai si era visto nei suoi anni in maglia azzurra, un Insigne pronto ad aiutare sempre i compagni, ad essere sempre punto di riferimento per i giocatori in campo che riesce ad analizzare ogni situazioni della partita sopratutto quelle dove gli animi si scaldano di più e a d essere sempre il più lucido dei suoi.

Il suo volto e la sua voglia di riscatto si manifestano anche solo nel suo modo di esultare ad ogni rete con la rabbia e la grinta di chi ha voglia di ritornare protagonista, di chi ha voglia di dimostrare a tutto e a tutti che il Napoli ha il suo capitano che indossa la sua fascia di capitano al contrario e lo fa con l’orgoglio di chi se la sta guadagnando sul campo.

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ILARIO COVINO

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