Pantaleo Corvino, ex dirigente della Fiorentina e non solo, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte.
Il 70 enne ha parlato del Napoli, del momento degli azzurri e anche della prossima gara, contro il Lecce, sua ex squadra.
Ecco le sue parole:
“Scudetto? Al giro di boa i numeri dicono questo: Juventus, Inter e Lazio sono favorite per vincere lo scudetto.
Si devono tenere conto di tanti aspetti, come hanno fatto i dirigenti del Napoli. Negli ultimi anni il Napoli è stata una squadra collaudata, sempre all’altezza e infatti, negli ultimi due anni, ha conteso lo scudetto alla Juventus. C’è da poco da rimproverare. Se in quest’ultimo periodo le cose non sono andate bene, non si può rimproverare lo stesso nulla, neanche alla società. Sono arrivati Lozano, Di Lorenzo, Demme, Lobotka, sono stati fatti investimenti importanti.
Fine di un ciclo? Può arrivare, ma non sai mai quando arriva.
La qualificazione in Champions League? Mi sono trovato dopo 4 qualificazione in Champions ad annaspare, quindi bisogna limitare i danni, capire dove andare ad intervenire. Ci sono giocatori del Napoli che fanno parte del Napoli dall’era Benitez, ma hanno dimostrato di poter fare ancora bene. Se non possono dare il meglio, bisogna prenderne atto e prendere provvedimenti.
Lecce? Questo scontro rappresenta il Sud, una cosa bella. Si affrontano due realtà con valori diversi. Il Lecce ha avuto un lungo calo di vittorie, soprattutto in casa e per una squadra che si deve salvare è molto importante vincere in casa. La tendenza è cambiata contro il Torino e mi auguro che si torni a fare punti in casa. Dopo una vittoria così trovare il Napoli, non sarà facile, anche se il mercato invernale ha equilibrato la rosa pugliese, migliorandola molto.
Acquistato giocatori importanti? Non voglio pensare al passato. Voglio ancora bene il mio lavoro e penso al futuro. A cui sono più affezionato? Nessuno. La scarpa d’oro di Toni però è un orgoglio.
Quando il Bari arriverà in Serie A chi sceglierà De Laurentiis? Sono un tifoso del Lecce, non parlo di questo.
Demme e Lobotka? Sono due centrocampisti centrali, due giocatori che nella fase di equilibrio sono più predisposti a giocare dietro alla palla, propensi alla fase difensiva che quella offensiva. Ma i piedi non sono tanto sporchi per proporre l’inizio dell’azione.
Hlozek? Lo conoscono molto meglio quelli del Napoli dato che sono interessati al talento classe ‘2002 dello Sparta Praga”.
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