Gli azzurri (giudati da mister Gattuso ormai da due mesi) sono arrivati alla semifinale d’andata di Coppa Italia contro l’Inter dopo aver ottenuto, nei primi dieci match sotto la gestione Ringhio, 5 vittorie e 5 sconfitte, con 16 gol fatti e 16 subiti. Un equilibrio incredibile nel rendimento totale, ma c’è un dato in particolare che lega e distingue bene le vittorie e le sconfitte del Napoli dell’ultimo mese: si tratta del baricentro medio della squadra. Ultimo esempio è proprio la vittoria a San Siro per 0-1 degli azzurri contro la squadra di Antonio Conte, valida per la coppa nazionale.
La vera particolarità degli azzurri, almeno al momento, sembra essere questa: ogni qualvolta il Napoli sceglie di non alzarsi troppo oltre la linea del centrocampo, pur sempre correndo parecchio per ribaltare l’azione, riesce a portare a casa il successo. Contrariamente, se il Napoli sceglie di sbilanciarsi di più lanciandosi all’attacco, sopraggiunge la sconfitta, anche affrontando squadre sulla carta abbastanza inferiori (esempio Lecce). Ci serviremo dei dati – fonte Lega Serie A – dell’ultimo mese, appunto, per analizzare statisticamente il fenomeno, quindi prendendo in esame i match a partire dalla sconfitta interna con la Fiorentina per 0-2 fino all’ultima vittoria in Coppa Italia contro l’Inter per 0-1.
Questo post in breve
Qui sopra andiamo ad esaminare prima le due sconfitte di questi ultimi trenta giorni: lo 0-2 interno con la Fiorentina del 18 gennaio e il recente 2-3 sempre in casa contro il Lecce. Entrambe hanno una caratteristica comune: un Napoli col baricentro, in fase di possesso, sui 60 metri e oltre di distanza dalla propria porta. Sembrerà strano ma è proprio questo dato che ha determinato le due sconfitte, poiché simboleggia come gli azzurri abbiano lasciato terreno per il contropiede avversario. In entrambi i match il dato del possesso palla a favore, inoltre, non è stato neanche davvero ottimo (62% contro i viola, 56% contro i giallorossi), a testimoniare come abbiano concretizzato di più gli avversari degli azzurri in gara. Spiegano le sconfitte azzurre, infatti, anche il numero dei tiri totali concessi dal Napoli: 9 tiri viola contro 10 del Napoli, addirittura 13 tiri dei salentini contro 19.
Anche se le statistiche sembrano suggerire, nel complesso, che il Napoli non meritasse la sconfitta (anzi), la poca concretezza sotto porta ha semplicemente fatto registrare l’eccessivo sbilanciamento del Napoli in avanti. Questo ha portato le avversarie a puntare e materializzare il successo grazie al contropiede, colpendo il Napoli nei suoi punti deboli.
A differenza dei due match persi appena analizzati, qui notiamo un baricentro medio in fase di possesso più basso di una decina di metri (e non è poco). Il Napoli, stavolta, ha colpito in contropiede le contendenti, attendendo la manovra avversaria e curando la fase difensiva, per poi contrattaccare. Facendo così, gli azzurri hanno mantenuto un baricentro mediamente sulla linea di centrocampo e hanno concesso molto meno a Juve e Samp. Indicativo anche il dato dei tiri realizzati nonostante questo fattore: 11 a 6 in favore del Napoli contro i bianconeri, parità perfetta di 12 a 12 contro i blucerchiati. In particolar modo contro i doriani, non c’è stata assolutamente una supremazia del Napoli, ma gli azzurri hanno vinto ugualmente.
Tutto ciò a rappresentare, al contrario delle sconfitte esaminate sopra, la possibilità di vittoria più concreta al momento per il Napoli: catenaccio e contropiede. Lasciar sbilanciare le squadre avversarie in avanti e colpirle in velocità, anche sacrificandosi fisicamente come chiede mister Gattuso. Tutto ciò è portato allo stremo nei due match prossimi alla nostra analisi.
Nelle gare di Coppa Italia contro Lazio e Inter, addirittura, non abbiamo assistito ad un Napoli forzatamente attuo a mantenere il baricentro sul centrocampo. Semmai abbiamo assistito ad un Napoli ancor più difensivo (baricentro nella propria metà campo contro l’Inter, vedi l’immagine). Gli azzurri, guidati da Gattuso a coprirsi molto di più rispetto ai precedenti match, hanno sofferto in difesa e respinto gli attacchi avversari. E, neanche a dirlo, hanno vinto, contro le due contendenti allo scudetto più in forma al momento. Partite non bellissime, ma efficaci, che stanno mandando il Napoli avanti in coppa. A testimoniare il grande lavoro difensivo svolto nei due match degli azzurri e a sottolineare la sofferenza che ha pagato con il risultato, c’è il conteggio dei tiri totali delle due gare. 10 tiri per l’Inter contro i 6 del Napoli, addirittura 14 i tiri concessi alla Lazio contro i 4 azzurri. Sui tiri, rispetto alle altre partite, il Napoli è in svantaggio sull’avversario.
Paradossale questo fenomeno in sé per sé. Però, se questa è la rotta giusta per portare a casa le vittorie, nell’attesa che Gattuso riesca ad imprimere il suo gioco nei calciatori azzurri, allora avanti tutta! Anzi, indietro tutta.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Lorenzo Gentile
Articolo modificato 15 Feb 2020 - 21:29