E’ spuntato un nuovo retroscena riguardo l’ammutinamento degli azzurri. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha reso pubblica la ricostruzione presentata agli atti da parte della SSC Napoli riguardo quanto accaduto la notte del 5 novembre 2019.
“Terminata la gara fra Napoli e Salisburgo, i calciatori, in persona del capitano della squadra (Insigne), avevano comunicato la loro indisponibilità a pernottare presso la sede del ritiro dopo detta comunicazione, aveva avuto luogo una accesa discussione durante la quale il direttore sportivo (Giuntoli) aveva fatto presente che i giocatori si stavano rendendo responsabili di una grave e inaccettabile violazione contrattuale. Gran parte dei calciatori aveva inveito contro la società e il capitano aveva intimato al vice presidente (Edoardo De Laurentiis) di allontanarsi dallo spogliatoio, rivolgendogli alcune parole”.
Dopo oltre 100 giorni nulla si è risolto e le parti continuano a restare distanti e non solo per quegli oltre 2 milioni di multe che complessivamente il Napoli ha richiesto. Tra le righe della questione arbitrale sulle sanzioni, previste dal regolamento federale, c’è l’ accusa più grave, ovvero risultavano violate anche le clausole della scrittura sui diritti d’immagine. “I calciatori avevano inteso compiere, in maniera premeditata, un’ azione clamorosa di ammutinamento nei confronti della società e massimamente lesiva dell’ immagine di quest’ ultima” scrive la Rosea.
Articolo modificato 20 Feb 2020 - 14:23