Poche ore dividono l’importantissimo match tra Napoli e Barcellona che vale gli ottavi di Champions League. La città è in fermento per il Napoli che, per la terza volta nella sua storia, centra l’obbiettivo.
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21 febbraio 2012, non è di certo una data casuale. Un martedì grasso, proprio come oggi. Il Napoli di Walter Mazzarri, contro ogni pronostico, era riuscito a superare un girone veramente di ferro con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. La sua squadra si posizionò seconda dietro il Bayern e spedendo i Citizens in Europa League. Al San Paolo arriva il Chelsea di Villas Boas ma sulla panchina del Napoli c’è il vice Nicolò Frustalupi vista la squalifica di Mazzarri. Lo stadio è quello delle grandi occasioni e spinge i suoi giocatori senza sosta. Il Napoli prova ad attaccare ma ogni conclusione viene naturalizzata da Petr Cech.
Il Chelsea riesce a trovare il vantaggio con Juan Mata su uno svarione difensivo di Paolo Cannavaro che gela il San Paolo. Ma il Napoli, non ci sta, vuole reagire e può farlo con il tridente Cavani-Hamsik-Lavezzi che ha fatto sognare migliaia di tifosi Napoli. Prima il Pocho e poi il Matador rimettono le cose a posto facendo esplodere il San Paolo recuperando dallo svantaggio. A rendere ancora più concreta la possibilità di qualificarsi è Lavezzi che sigla il 3-1 definitivo. Resta, però, quel pizzico di amarezza per il gol della certezza assoluta sbagliato da Christian Maggio. Il terzino napoletano, nel finale, tira a porta vuota ma un provvidenziale Ashley Cole salva sulla linea. Un gol che chiede vendetta, un gol che al ritorno costerà caro agli azzurri.
Il Napoli si presenta in uno Stamford Bridge colmo di tifosi. Il Chelsea ha cambiato allenatore, in panchina subentra l’italiano Roberto di Matteo. C’è tanta paura ma anche tanto entusiasmo da parte degli azzurri, in un’atmosfera che solo uno stadio inglese può avere. Il Napoli, forte del suo vantaggio, cerca di gestire il risultato ma nella fossa dei leoni è tutta un’altra storia. Il pubblico spinge sempre di più la squadra e il Chelsea domina in lungo e in largo riuscendo a trovare prima il vantaggio con Didier Drogba e poi con John Terry che complicano sempre di più il sogno degli azzurri.
Nessuno ci crede fino a quando, però, un tiro al volo di Gokhan Inler regala il 2-1 agli azzurri e la momentanea qualificazione. Gli azzurri ci credono, possono realizzare un’altra rimonta, come all’andata, ma stavolta le speranze durano ben poco. Fallo di mano di Andrea Dossena e rigore per il Chelsea, Frank Lampard non sbaglia e costringe il Napoli ai supplementari, rimettendo tutto in discussione. La squadra, stanca fisicamente e psicologicamente, cerca di venir fuori, di tentare un ultimo assalto ma Branislav Ivanovic rompe definitivamente il sogno quarti al 105′. Il Napoli esce fuori dalla Champions ma a testa alta per essere riuscito ad imporsi contro quelli che saranno i futuri campioni d’Europa.
Non di certo indimenticabili come quelli del 2012, il Napoli riesce a qualificarsi agli ottavi anche nel 2017 con Maurizio Sarri incrociando il Real Madrid. Non di certo un sorteggio fortunato perché il Napoli, seppur con qualche intoppo, riesce a qualificarsi come primo in un girone più che fattibile con Benfica, Besiktas e Dinamo Kiev con gli spagnoli, invece, surclassati a secondi dal Borussia Dortmund. Quel Napoli però non dimostrò il puro sarrismo a cui si era abituati: una squadra sicuramente impaurita dalla bolgia madrilena, lontana dal bel gioco comunemente espresso e vittima delle continue incursioni dei padroni di casa che costrinsero la squadra di Sarri a una sorta di catenaccio.
Timore che dura pochi minuti perché Lorenzo Insigne, con una prodezza, regala l’1-0 agli azzurri facendo esplodere i 10mila azzurri accorsi in Spagna. Ma il vantaggio sembrerebbe essere un’arma a doppio taglio per il Napoli: questo non fa altro che scuotere ancora di più la squadra di Zidane che può di certo contare su dei fenomeni in rosa e trova subito il pareggio con la incornata di Karin Benzema. Un pareggio che il Napoli cerca di conservare ma nel secondo tempo il Real è una macchina da guerra e a pochi minuti va in vantaggio con Toni Kroos e subito dopo Casemiro che sembrano ipotecare la questione qualificazione.
La gara di ritorno sarà lo specchio di quella dell’andata e non solo per il risultato. Non basta il gol di Mertens che illude i partenopei, la squadra di Sarri appare sempre spaesata e viene disintegrata senza troppi problemi dal Real Madrid e spazzata fuori dalla Champions. Il Napoli sembra portare fortuna però, perché anche il Real Madrid, così come il Chelsea nel 2012, vincerà la Champions.
Ed ecco che stasera arriva un’altra spagnola, il Barcellona. Sicuramente l’atmosfera non è delle migliori visto che l’epidemia del Coronavirus ha un po’ destabilizzato l’ambiente, portando, addirittura, molti tifosi a richiedere il rimborso del biglietto. Ma l’entusiasmo dilaga e sembra avere il sopravvento specie se arriva allo stadio un certo Lionel Messi e fare dei paragoni con Diego Armando Maradona appare azzardato e riduttivo.
L’argentino è stato accolto molto bene dalla città, specie dai supporter più giovani, che sicuramente sosterranno la loro squadra ma saranno anche entusiasti di veder correre sul prato del San Paolo uno dei più grandi giocatori al mondo. Il Napoli non potrà far leva su un giocatore di grande esperienza come Kalidou Koulibaly e neanche della curva B che ha deciso di disertare lo stadio come segno di protesta per i prezzi dei biglietti levigati in occasione del grande match. Ma si sa, i numeri e i fatti stanno a zero, i tifosi ci saranno e faranno sentire il loro calore alla squadra, in un modo o nell’altro, facendo da cornice a quello che sarà sicuramente un grande spettacolo. Perché nonostante tutto the show must go on.
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Articolo modificato 22 Dic 2020 - 19:42